Il mondo del rock è proprio strano: ci sono band che danno tutto nei primi dischi e poi svaniscono in una serie di uscite fotocopia, c’è chi riesce a perseverare e a estrarre dal cappello sempre qualcosa di nuovo, chi ‘colpisce e poi sparisce’ e chi, infine, fa alti e bassi, produce dischi piacevoli ma tutto sommato mediocri e dopo vent’anni si ritrova a produrre capolavori.
I Lillian Axe sono parte di quest’ultima schiera: pur se attivissimi (e famosi) in America, la band ha prodotto sempre buoni dischi, suonati con grinta e cuore, ma che non gli hanno mai permesso di avere un foltissimo seguito anche nel vecchio continente…ma Steve Blaze non s’è perso d’animo e già con il precedente “Sad Day Without You”, di un paio di annetti fa, aveva messo le basi sul nuovo excursus della band…nel 2012 ci regalano “XI – The Days Before Tomorrow”, undicesimo sigillo in più di vent’anni di carriera.
C’è da dire che questo non è hard rock; è un melodic metal con chitarroni, tastiere, tanta atmosfera e dinamicità nelle strutture. Alla voce troviamo il novello Brian Jones, ugola dai contorni caldi e ruggenti la cui capacità interpretativa regala la ciliegina sulla torta di queste undici tracce. La produzione è calda e sudata, si sentono le ore passate in studio a trovare la formula perfetta per ogni singolo secondo, le performance sono ragguardevoli, specie la sezione ritmica si fa trovar pronta a ‘tirare’ in ogni momento, e il mixing prettamente retrò mette in luce la passione del quintetto per i suoni anni 80/90…
Non mi dilungo sul song by song, essendo un disco davvero difficile da descrivere ma al tempo stesso più convincente ad ogni ascolto; c’è feeling e tanta potenza, come in “Babylon” e “The Great Divide”, c’è sentimento e introspezione, vedesi “Gather Up The Snow” e “My Apologies” e c’è una varietà di colori difficilmente replicabili (“Soul Desease” e “Death Comes Tomorrow”). Il tutto per voi a 20 sacche!!!
Scoprire una band come i Lillian Axe con questo disco è più che consigliato: chi li conosce, forse, faticherà un po’, ma alla fine non potrà evitarne il fascino. Per ora, uno degli highlight del 2012 in campo melodico…