Ebbene si, è successo: Fabio Lione e Alessandro Conti hanno unito le forze per sfornare un disco che facesse vedere chi comanda nel Power Metal. Partendo con una primissima analisi dell’album, il primo pregio che salta all’orecchio è che non vengono messe in risalto esclusivamente le voci (come era facile sospettare), ma anche la parte strumentale non è mai banale.
Veniamo dunque alla domanda che tutti voi certamente vi starete ponendo, ovvero se si senta o meno la mancanza di Luca Turilli. La risposta non è così semplice da dare. Certo, Turilli ha un modo di scrivere e uno stile tutto suo, riconoscibile fin da subito, e la sua assenza si sente. C’è da dire però che Simone Mularoni (già noto per il suo lavoro nei DGM) si è saputo comportare egregiamente su questo disco, con un sound molto comune nel metal ma sempre ben apprezzato, e soprattutto con assoli molto virtuosi capaci di affascinare l’ascoltatore in ogni brano. In quanto a composizione, i brani non presentano strutture particolarmente complesse, ma alcuni di essi hanno introduzioni da pelle d’oca, come ad esempio “Somebody Else”, “Gravity” e “Truth”.
Contrariamente da quello che molti potessero aspettarsi da questo progetto, le sonorità epiche tipiche dei Rhapsody non sono presenti in modo omogeneo su tutto il disco, ma le ritroviamo in modo specifico nei brani “Misbeliever” e “Glories”, che possono guadagnare facilmente il titolo di migliori brani del disco.
Degna di nota è anche la traccia “Destruction Show”, che tra tutte è sicuramente la più orecchiabile, con un ritornello molto catchy. Anche se probabilmente rischierà di non essere particolarmente apprezzata dalla massa in quanto potrebbe essere definita troppo soft.
Veniamo dunque ad “Ascension” sulla quale in realtà c’è poco da dire: una canzone nata per essere un singolo, che anticipa alla perfezione tutte quelle che saranno le caratteristiche principali dell’album.
In conclusione, proprio nella grande tempesta dove Rhapsody, Rhapsody of Fire, Luca Turilli’s Rhapsody e Rhapsody Reunion stanno creando solo che grandi divisioni tra i fan del Power Metal, il gesto di Fabio Lione e Alessandro Conti arriva come un messaggio ben preciso di unione delle forze in una grande famiglia.