MANDRAGORA – Carnal Cage

Sempre più ampie le frontiere del metal, i Mandragora infatti spaccano ossa direttamente dall’Est Europa, dalla Lituania per la precisione.
Di notevole spicco nella scena del loro paese, si sono fatti strada arrivando a dividere il palco con bands del calibro di Obtests e Dismember, per poi arrivare nelle finali del W: O: A Battle Bands.
Giunti al terzo album ormai, i Mandragora propongono un death metal molto melodico stile scandinavo , molto influenzato da sonorità di bands quali i Dààth o i Dark Tranquillity per quanto riguarda le parti melodiche; presente anche una vena di thrash metal che spinge il riffing, ben pompato da un drumming eccellente e tecnico.
Nel complesso i brani sono molto omogenei, caratterizzati infatti da parti spinte e mid tempo che non rendono pesante e noioso l’ascolto ma lasciano spazio ad un certo stupore canzone dopo canzone, complice anche una perizia tecnica dei componenti che consente lo sviluppo delle canzoni articolate su parti melodiche e fraseggi di chitarra molto trascinanti e caratteristici.
In alcuni passaggi si risente anche la vena tipicamente maideniana che si concretizza in ritmiche terzinate con fraseggio di chitarra, spesse volte armonizzato, che però non cade mai nel banale ed anzi si unisce perfettamente con l’ingresso della componente death metal del brano.
Indubbiamente dall’est arrivano sempre più bands dotatissime e potenzialmente valide, trascinate anche dall’onda del polish death che ha dato il via con bands ormai famosissime e must per tutti i fan dell’extreme come Behemoth, Vader, Deacapitated ed Hate.
Della set list dell’album la traccia più articolata ed accattivante si dimostra “Unconsciousness” dove la varietà compositiva è resa al meglio in una serie di crescendo davvero vincente.
Consigliati vivamente i Mandragora per tutti i cultori delle sonorità estreme e nuove.