I Metatrone, paladini del christian-metal italiano, tornano a distanza di 6 anni con un nuovo platter, e diciamo subito che è un ritorno in grande stile. Dopo aver accantonato l’idea , come avvenuto invece nel precedente “Paradigma”, di presentare una track list interamente in italiano, la band siciliana ha qui optato per rendere più internazionale il suo prodotto tenendo come base la lingua d’albione ma inserendo comunque tre brani nella nostra lingua (più due per l’edizione bonus).
Ritorno in grande stile dicevo, perché quello che si fa notare sin dal primo ascolto è la qualità che permea l’intera opera, sia a livello compositivo che esecutivo; è un disco suonato benissimo.
La band capitanata da Padre Davide Bruno (vero sacerdote qui in veste di tastierista, voce growl e vera anima del gruppo) non lascia nulla al caso; la voce di Jo Lombardo è sempre all’altezza, la chitarra di Stefano Calvagno sforna riff di pregevole fattura mentre la sezione ritmica di Fiorenza (bass) e Grasso (drums) si dimostra impeccabile; ma è tutto il disco in sé che colpisce, in particolar modo gli arrangiamenti, frutto probabilmente della lunga gestazione di questo album.
La track list è composta da molte sfaccettature in termini di genere; si passa dalle più dure “Alef Dalet Mem” e “Beware The Sailor” a pezzi più di respiro come “Wheat And Weeds”, “In Spirit And Truth”, “Keep Running” e “Latest News From Light” che è stato scelto come primo singolo; le tracks in italiano “Molokai” “Salva L’Anima” e “Una Parte Di Me”, devo ammettere, fanno un certo effetto, sicuramente non negativo anzi, stupiscono proprio perché l’italiano da loro una certa musicalità caratteristica della nostra lingua. Un discorso a parte lo meritano “Mozart’s Nightmare” e “Regina Coeli”, la prima è una strumentale veramente riuscita che esalta le doti dei nostri musicisti mentre la seconda è, come da loro tradizione, la versione metal di una famosa preghiera con tanto di parti corali e voce femminile che ne esaltano la sacralità. Come bonus track troviamo le versioni in italiano della opener “Alef Dalet Mem” e di “Keep Running” qui ribattezzata “Lascia Che Sia”.
Certo, il genere che ci propongono, un melodic christian metal infarcito di sonorità AOR e progressive potrebbe far storcere il naso a molti ma il disco si rivela godibilissimo sin dal primo ascolto, dategli una possibilità.