Ci sono band che si perdono durante il loro tragitto o che smarriscono semplicemente la strada. Quando si tratta di cambiamenti, l’animo umano respira il forte profumo della novità anche se, dall’altra parte, l’intelletto si pone milioni di domande su ‘cosa’ il futuro riserverà e se la scelta abbracciata sia la migliore e più fruttifera.
Domande che credo i Moonspell si siano fatti raramente: con una carriera alle spalle ormai più che ventennale, con un seguito di fans che continua a credere in loro e con un livello discografico che passa dai capolavori eccelsi, quali “Wolfheart” e “Irreligious”, ad incomprensibili svolte, vedesi “Sin (Pecado)”, la band di Fernando Ribeiro si presenta nel 2012 con un disco che balza alla gola dell’ascoltatore come una belva affamata; la qualità per fortuna (o volontà) non si è persa per strada e il quintetto può mostrare nuovamente il lato cattivo e feroce.
L’act portoghese si dota di un lavoro in consolle davvero magico e ‘costruito’, con un mixing ragguardevole che sa fare esplodere le songs nel momento giusto. Le performance sono votate all’unione compatta, specie nei passaggi più oscuri delle nove canzoni, mentre il songwriting è arricchito da un ensemble di arrangiamenti che danno un volto ancora più sinistro al lavoro della sezione ritmica, con un occhio particolare all’inserimento di orchestrazioni e cori. La voce di Fernando Ribeiro è intensa, infinitamente profonda e carica di una rabbia repressa che mette soggezione anche all’ascolto più disinteressato.
“Axus Mundi” vi aprirà un universo dal quale ne uscirete provati e ansiosi. ”Lickantrope” è il singolone d’effetto tipico del sound Moonspell-oldstyle, mentre songs come “Versus” e “Love Is Blasphemy” rappresentano i momenti più accessibili e diretti del disco. “Alpha Noir” è ossessiva e controllata mentre “Opera Carne” vi spedirà contro uno sfarzo di arrangiamenti nefasti. Da citare anche la più epica “Grandstand”, la sontuosa “Em Nome Do Medo” (potenziale altro singolo) e la conclusiva “Sine Missione”, tutti assi nella manica pronti a farvi male.
Prendete fiato, dopo questi quaranta minuti (pochi, è vero, ma la qualità è alta). Uscite e ammirate la natura rinascere e germogliare in questa strana primavera; i Moonspell vi aspettano in casa per reinoltrarvi nel loro perpetuo autunno. Un disco pesante e carico di ispirazione e totalmente ‘noir’.