Oggi abbiamo un album di una band texana che prova a fondere principalmente due generi molto diversi tra loro, il Doom Metal e il Metalcore, togliendo ( non del tutto ) però a quell’influenza metalcore la parte più importante, il growl e lo scream, sostituendo il tutto con moltissime parti vocali in clean. La band in più cerca anche di evedere dal classico album con tracce che non superano i cinque minuti, usanza ormai che sembra divenuta uno standard nel mondo musicale.
L’album si apre con una traccia di ben 9 minuti, “The Decay of Disregard”, dal riff iniziale molto Doom, e con un blast beat che tiene per la maggior parte della canzone ( i blast beat inoltre saranno molto presenti nell’album ). A seguire abbiamo “Fleeting Vigilance”, prima traccia dell’album dove è presente del growl insieme “At Dawn” e “Etiolation”, growl che però sembra non fondersi bene con il clean e soprattutto con lo stile del gruppo. Alla quarta traccia, “The Banished Heart” l’album comincia ad essere ripetitivo, e da qui possiamo accorgerci che la scelta di fare tracce troppo lunghe è stata molto esagerata, soprattutto come nel caso di questo pezzo, che poteva essere il punto forte dell’album vista la presenza massiccia del pianoforte. Nell’album troviamo anche due brani strumentali, “The Watcher” e “Her in the Distance”.
Insomma nell’album si è sentita la volgia di poter fare qualcosa al di fuori degli standard, ma purtroppo esagerando si è andati pian piano ad avere un album che non scorre facilmente, tant’è che non riusciamo a capire la fine di una traccia e l’inizio di un’altra.