I britannici Paradise Lost dopo l’uscita nel 2017 del loro nuovo album hanno deciso di pubblicare la remastered del loro album più criticato, ma possiamo considerare le critiche un 50 e 50, da una parte ci furono i fan quelli più accaniti che parlarono molto male dell’album e dall’altra parte non ci furono proprio delle critiche, ma delle soddisfazioni per la band, visto che li portò su grosse tv come MTV.
L’album si presentò con uno stile completamente diverso dal metal infatti si può considerare un album più sullo stile del rock elettronico dei Depeche Mode, e se proprio volessimo identificare qualcosa di metal potremmo dire che sia industrial metal.
Però tracce come “So Much it Lost” e “Ordinary Days” possono essere considerate madri di attuali gruppi gothic che nelle loro canzoni o per interi album inseriscono parti elettroniche. Ovviamente ci sono tracce che presentano in alcuni parti sonorità goth come la sesta traccia “It’s Too Late”. Per la maggior parte della durata nell’album sentiamo anche molto poco il suono di una chitarra cosa che invece in “Behind the Grey” si sente, anche molto accentuata, segno che si, l’album perde molte sonorità metal, nello specifico del gothic metal, ma che una band metal non potrà mai fare a meno di un suono distorto. Per tornare al discorso delle “sonorità alla depeche mode” lo si può notare dalla traccia “Made the Same”.
Insomma, se l’album fosse uscito in questo periodo sicuramente avrebbe riscosso del successo, ma forse è stato un bene che sia uscito alla fine degli anni 90, perchè si da molti fu considerato e ancora è considerato un flop, ma possiamo definirlo uno dei padri del gothic che negli ultimi anni è molto influenzato dall’elettronica e dai syn.