Più ci si mette d’impegno in un progetto e maggiore è la possibilità che possa piacere…il genere conta relativamente e, superate le aspettative pecuniarie, credere con anima e corpo in ciò che si fa può realmente rappresentare la differenza. Ovviamente ci vogliono intelligenza e astuzia, ma senza un’irrefrenabile voglia di fare non si arriva lontano.
Lucas Mann ce l’ha fatta…ce n’è voluta, ma le prerogative erano indiscutibilmente di valore. Ormai giunti al quarto disco e approdati felicemente in Nuclear Blast, i quattro americani focalizzano ancora più attentamente la personalizzazione del proprio deathcore…potenza, precisione, velocità e impatto si uniscono ad un vario sistema di arrangiamenti che rende la fruizione naturale e rilassata, riuscendo a risvegliare quell’attenzione che molti platter del genere sacrificano in nome del mero virtuosismo.
La produzione fredda e digitale permette una più facile assimilazione dei brani, avendo anche il compito di proiettare l’ascoltatore nel vasto universo Rings Of Saturn direttamente dalla poltrona; i suoni sono agghiaccianti e opprimenti, sorretti da un mastering soprafino e da un mixing professionale, e le performance killer spaccherebbero anche la schiena più allenata. Sopra a tutti Aaron Stechauner dietro i tamburi e Ian Bearer al microfono colpiscono per ispirazione e dinamismo, risultando gli elementi chiave di queste dieci tracce.
“Servant Of This Sentience”, “Immemorial Essence” e “Prognosis Confirmed” possono anche essere capitoli standard del genere risultando quelli più fruibili nonostante la verve progressiva; ma al cospetto di “Parallel Shift”, “Margidda”, “Harvest” e “Inadequate” scoprirete di cosa sono realmente capaci Lucas Mann e soci, grazie ad una ragionata dose di elementi che vivono assieme orgogliosamente. “The Relic” rimane appena sotto, “Unhallowed” è un soave intermezzo e “The Macrocosm” una strumentale con le contropalle.
“Ultu Ulla” forse non sarà nulla di innovativo nel mondo deathcore tuttavia mantiene l’interesse alto e il margine di assimilazione ne esce incrementato; ai Rings Of Saturn auguro di cuore di continuare a sfornare album simili, che riescono a catalizzare anche chi non è un vero adepto di certe sonorità.