SAILING TO NOWHERE – To The Unknown

Le uscite italiane sono quelle che mi incuriosiscono maggiormente; le nostre leve non hanno niente da invidiare agli act stranieri in ambito esecutivo e compositivo, riuscendo a creare dischi avvincenti e ricchi di idee, ma in termini di ‘resa’ (anche su freddo supporto ottico) sembrano deficitare, plasmando opere interessanti ma con deficit di carattere.
Non fanno differenza anche i romani Sailing To Nowhere, qui al disco d’esordio…i sei giovani musicisti si muovono su rotte heavy/power tutt’altro che tradizionali, caricando le strutture di sinfonismi e ambivalenze vocali di non proprio facile fruizione (il che è positivo); le voci di Marco Palazzi e Veronica Bultrini fungono da vero cardine del sound della band, generando le  melodie sulla potenza del primo e la 
suadenza della seconda…quello che risulta latente a “To The Unknown” è la carica positiva nella resa finale, quel pathos quasi surreale che fa arrivare un disco dritto in pieno viso e nel più remoto angolo del cuore.
La produzione è più che dignitosa, seguita con discreta professionalità specie nella cura degli arrangiamenti; 
i suoni sono rotondi e potenti per creare tiro e compattezza mentre le performance presentano un sestetto che ha già capito cosa ci vuole per fare il grande salto. Mixing e mastering rimangono invece i punti deboli di queste nove canzoni, non riuscendo a portare in auge l’impatto sonoro al 100%.
Dall’iniziale mareggiata di “No Dream In My Night” alla conclusiva cover “Left Outside Alone” di Anastasia (davvero interessante), il viaggio verso l’ignoto regalatoci dai sei romani ci trasporta al cospetto di capitoli intensi come “Big Fire”, “Lovers On Planet Earth” e “Sailing To Nowhere”,  pieces ricchi di grandi passaggi che sfociano anche nel caro hard rock. “Strange Dimension” e “Fallen Angel” meritano la palma d’oro delle songs meglio riuscite, grazie a un songwriting intelligente e una capacità interpretativa professionale.
In conclusione, “To The Unknown” pecca solo un poco di carattere (in fondo si tratta del debut); ai Sailing To Nowhere manca davvero poco per riuscire a fare il botto, vista la proposta interessante e le capacità notevoli per la loro giovane età, ed è lecito aspettarsi molto in futuro.