I Samael proseguono nella loro marcia verso la conquista degli sterminati spazi intergalattici, e lo fanno come solo loro sanno fare, portando avanti quanto di buono prodotto da “Passage” in poi; ovvero quel mix unico di riff metal, sample elettronici, tastiere e drum machine assemblato con estrema perizia ed efficacia dai fratelli Vorph e Xy.
Il primo nel ruolo di frontman-chitarrista, il secondo vero e proprio leader dietro le strumentazioni elettroniche (computer, sintetizzatori e quant’altro). Il risultato è un sound freddo e marziale tinto da melodie mai banali, la colonna sonora ideale per un viaggio spaziale.
Solar soul si presenta come un ideale punto d’incontro tra gli ultimi due album della band “Eternal” e “Reign of Light”. 11 tracce in cui sono i ritmi dall’andamento marziale a tenere banco, con la voce di Vorph a dettare i tempi. La marcia in più di quest’album rimane però l’eccellente lavoro svolto dietro alle “macchine”, un incredibile scelta di suoni ed effetti che sembrano essere cesellati attorno al lavoro delle chitarre. Ed è proprio questo ottimo bilanciamento tra le due parti a far sì che il disco non stufi, mantenendo sempre alta la tensione.
Tra gli highlights del disco la titletrack, “Western Ground”, “Valkyries’ new ride” e la splendida “Suspended Time” in cui nel refrain appare una voce femminile. Quest’ultima vera e propria novità in casa Samael.
Concludendo, se vi piacciono quei gruppi che sanno far “viaggiare” attraverso la propria musica, allora non posso che consigliarvi questo disco. Non ve ne pentirete.