E’ divenuto usanza, nell’ultimo decennio, pubblicare reissue di dischi che hanno caratterizzato determinati periodi storici; in particolar modo sembra che l’interesse sia rivolto a quegli act che hanno vissuto all’ombra delle band più blasonate, sempre a cavallo dell’underground, ma che a loro modo hanno avuto la fortuna di modernizzare il genere e di renderlo più interessante.
In questa sede tocca ai Sentinel Beast tornare alla ribalta con il disco più rappresentativo della propria carriera. “Dephts Of Death” è un caposaldo dello speed/thrash americano che ha spopolato a metà degli anni 80, suonato con grinta e rabbia senza risparmiarsi una goccia di sudore. Il sound particolare della band, e forse il vero colpo di genio, si forgia sull’abbraccio energico con il metal inglese (certe licks di chitarra riportano al tardo periodo della NWOBHM) e sulla performance vocale allucinata di Debbie Gunn, capace di impersonificare le lyrics con posseduta malignità.
In consolle il vero fiore all’occhiello rimane il mantenimento della produzione di metà anni 80: bilanciamenti confusi in fase di mixing (il rullante viene subbissato dalla cassa quasi sempre), suoni compressi e sviluppati solo in termini di rocciosità, performance ‘umane’ e soggette a leggere flessioni e un mastering aggiunto solo per far rendere le strutture in una via più moderna. La forza bruta non viene intaccata di una virgola, portando in auge riffing e velocità come da copione.
Come in ogni reissue, il song by song è superfluo. Ogni thrasher che si rispetti sicuramente porta nel cuore episodi come “Mourir”, “Evil Is The Night” e “The Keeper”, songs pressanti condite di urla disumane. “Depths Of Death” e “Dogs Of War” sapranno far comparire una lacrimuccia per i più sentimentali, visti gli arrangiamenti melodici made in 80s, mentre la cover della maideniana “Phantom Of The Opera” e la primordiale versione di “Sentinel Beast” fungono da regali per i fan d’annata.
Nel 1986 “Depths Of Death” ebbe la fortuna di uscire per la Metal Blade, etichetta intelligente che ha permesso a Debbie Gunn e soci di mettere la propria firma sul librone del metal americano. Oggi torna grazie alla Marquee Records, così che ogni fan che abbia perso la prima chance possa rifarsi. Indimenticabili.