SIEGES EVEN – Playgrounds

Dopo due ottimi dischi quali “The Art Of Navigating By The Stars” e “Paramount” i Sieges Even decidono di pubblicare il primo live album della loro carriera, registrato mi pare non in un singolo concerto, ma in diversi live shows.
La band dei fratelli Holzwarth è uno dei complessi più sottovalutati del mondo progressive, avrebbero sicuramente meritato molto più successo di quello effettivamente ottenuto in passato ma, per fortuna, si fa ancora in tempo a recuperare il tempo perduto, dato che nella sua ultima incarnazione il gruppo tedesco sta riscontrando consensi un po’ ovunque.
Data la grande eterogeneità della discografia dei Sieges Even, non stupisce che sul qui presente live ci siano solo i brani che meglio rispondono all’idea musicale attuale che sta nelle menti di questi dotati musicisti; un prog finemente cesellato nelle partiture strumentali e nelle melodie, tendente a colori tenui e rilassati, ma per nulla semplice nell’elaborazione dei pezzi, solo teso verso una facilità di assimilazione che non faccia perdere il gusto per passaggi ricercati e di grande suggestione. Via allora le architetture ardite di “Steps”, il prog thrash di “Life Cycle” (anche se su Youtube si trovano fantastiche versioni live di songs tratte da questo disco, cantate da Arno Menses, il vocalist attuale), la follia controllata ed istrionica di “Sophisticated” e “Uneven” e spazio agli ultimi due platters e a “Sense Of Change”.
La resa dei brani è spettacolosa, Arno non mostra sbavature rispetto alle versioni in studio e comunica grande feeling, impeccabili e irreprensibili anche gli altri tre strumentisti e di fronte a tanto ben di dio diventa arduo anche scovare l’highlight dell’opera, che va gustata con calma e rilassatezza, lasciandosi cullare da tanta ricercatezza e musicalità, così ben intrecciate tra di loro.
Il tutto scorre senza deficit di registrazione o cali di tensione, il pubblico non si sentirà moltissimo, ma i Sieges Even attuali sono un gruppo molto più da ascolto, che da vibrante partecipazione vocale da parte dell’audience.
Dispiace che non ci sia qualche testimonianza da parte di quei dischi, prima citati, distanti stilisticamente dalla via ultimamente intrapresa, ma a ciò fa da contraltare un live senza macchia come questo, che mostra una band in grande salute e desiderosa di ritagliarsi uno spazio importante sulla scena di oggigiorno.
P.S. Caldamente consigliata la visione del gruppo in quel di Bologna il 29 novembre.