I ragazzi di Skeletoon non smettono di stupire, hanno decisamente fatto passi da gigante dimostrando già dal precedente “The Curse of The Avenger” le loro potenzialità, ma questo record, un concept album con i fiocchi, “Ticking Clock” mostra quali sono veramente le loro qualità musicali. Vediamo un po’ meglio.
L’album comincia con un’atmosfera annoiata ma all’attacco, “Dreamland” parte in quarta con doppia cassa da far quasi impallidire i Dragonforce (quasi!…ndr.) e tonalità maggiore, estremamente positiva. Il testo parla di sogni e dell’importanza di non smettere di sognare che è una delle morali di questo concept, introducendo alla storia di una di quelle in cui ci si sente fragili e soli.
In “Drowning Sleep” viene presentato il personaggio di Jonne Järvelä (Korpiklaani), Nightmare, che si riconosce dal suo joik e dalla sua voce particolare, e fa la parte del “cattivo” in extremis, l’incubo della notte. L’Atmosfera diventa più cupa con riff di chitarra più gravi e i ritmi più lenti: una traccia veramente ben costruita e molto evocativa.
“Night Ain’t Over” è melodica al punto giusto ma non eccelle, la voce forse perde un po’ nelle parti non “tirate” ma nel contesto dell’album il brano fa perfettamente da anello congiungente prima di “Watch Over Me”, che è una vera e propria ballata epica. Si tratta di un duetto di Tomi Fooler con Piet Sielk (Iron Savior), con piano e voce e un synth atmosferico. Molto bella e profonda.
Segue “Chasing Time” che è vivace, spinta con riff prestati dal Melodeath e con veloce doppia cassa; insomma il cocktail esplosivo ideale perfetto per un singolo o meglio ancora per una mosh pit dal vivo!
La titletrack, “Ticking Clock”, è un brano power metal eccellente, nella sonorità “happy” degli Skeletoon. Jens Ludwig (Edguy) sicuramente ci mette anche lui del suo negli assoli classicheggianti e i riff andanti che scandiscono lo scorrere continuo del Tempo. Sempre “happy” è anche “Mooncry” che con la sua musicalità mette di buon umore e dà la sensazione che il tempo passi troppo velocemente, quasi senza accorgersene.
“Falling Into Darkness”, a dispetto del titolo che ispira tutt’altro, è una ballata acustica molto bella con Tomika Fulida (Lunamantis). La mattina sta arrivando e le stelle della notte stanno cominciando a scomparire nel cielo: bisogna svegliarsi! “Awakening” è un altro pezzo che traspira la tipica sonorità pazza degli Skeletoon, tra riff pesanti, voce squillante e un po’ di madness generale, insomma la descrizione perfetta di un risveglio alla realtà, traumatica che sia… e che che voce Tomi! 11 minuti di musica per un riassunto di questa piccola, diciamo operetta Heavy Metal. Stupenda.
Questo concept album è uscito bene, ha delle idee eccellenti e devo fare i miei complimenti ai ragazzi di Skeletoon per questo. L’unica critica che mi sento di fare è che non hanno osato di più: avrebbero potuto trasformare l’album in una vera e propria operetta, doppio disco, un’ora e mezza di musica, approfondire i personaggi introdotti. Ah, quanto manca un’operetta Heavy Metal dalla scene e gli Skeletoon avrebbero tutte le carte in regola per farne una! Che dite, ragazzi, magari il prossimo progetto?