Ancora una volta siamo davanti all’ormai consolidata coppia Slash ft. Myles Kennedy. “Living the Dream” è il quarto sforzo solista di Slash e il terzo insieme a Myles. A quanto pare il carismatico duo ha racchiuso nel titolo dell’album quello che rappresenta in sostanza la loro musica: l’anima di quello sporco rock n‘ roll di un tempo.
È infatti chiaro fin dai primi brani come questo disco non abbia alcuna pretesa particolare, come con esso non si voglia assolutamente dimostrare nulla al di fuori di un solo semplice fatto, ovvero che i musicisti che lo suonano non stanno pensando ad altro che a divertirsi, a fare musica spontaneamente con lo spirito di una volta. Ed è subito evidente sin dalla prima traccia “The Call of the Wild”, che apre le danze di questo album accattivante.
Il ritmo trascinante che non vi farà stare fermi non cala con i successivi brani, tra cui spiccano per esempio “Driving Rain” per il suo riff facilmente memorizzabile e la vorticosa “Sugar Cane”. “The Great Pretender” è forse la traccia più originale del disco, una ballad in cui la chitarra ci parla di blues. È sempre Slash infatti l’elemento onnipresente e predominante e non c’è neanche bisogno di dire che sia in linea con il suo stile, perché del resto in tutti questi anni il suo sound è sempre rimasto inconfondibile.
“Living the Dream” è certamente il giusto proseguimento della piega che Slash e Myles hanno preso con il loro precedente album “World On Fire”, eppure qua e là percepiamo anche un po’ della gloria del passato, con la presenza dei Velvet Revolver (in “Slow Grind”) e il lontano fantasma dei Guns n’ Roses (forse con “The One You Loved Is Gone”), dunque per i più affezionati all’iconico chitarrista questo album sarà succulento.
Nel complesso questo disco non è altro che una genuina celebrazione dell’essenza della musica rock. Perciò se siete dei veri cultori del genere, è decisamente qualcosa che vi consiglio caldamente di inserire nella playlist dei vostri viaggi in auto.