Sempre di più, sono oggi le female fronted band che decidono di intraprendere il percorso del Classic Rock, accostandosi ad uno stile che vede Joan Jett reginetta assoluta di un genere ormai esplorato nelle sue più svariate sfaccettature.
Necessario un confronto con il passato, precisamente agli anni ’70-’80, periodo di maggior splendore del genere e dello stile in questione, per poter affrontare un qualsiasi discorso: un piccolo, quanto enorme, salto indietro nel tempo, se si considera l’abisso che intercorre fra le produzioni di due generazioni diverse.
Gli Spiders nascono a Goteborg nel 2010, e si affermano sulla scena con diversi lavori, in un arco temporale tanto ravvicinato. A distanza di soli quattro anni, sono già alla seconda produzione: “Shake Electric” è il titolo di questo nuovo lavoro, che, però, scuote ben poco gli animi degli ascoltatori.
Dieci tracce che, per sound, per timbro vocale, o per linee strumentali assolutamente piatte, già dal primo ascolto, appaiono estremamente monotone, fra loro praticamente uguali, difficilmente digeribili.
A partire dalla titletrack “Shake Electric“, passando per “Lonely Nights“, fino ad arrivare a “Hard Times“, solo per citarne qualcuna: un percorso attraverso tutto quel che si definirebbe il “già sentito”.
Purtroppo quando si tratta di generi musicali con alle spalle una vita lunghissima, è sempre difficile innovare e dare all’ascoltatore quella scarica elettrica che ci si aspetta dalla presenza di riff divertenti e ritmiche che non lasciano spazio ad esitazioni.