Il mercato discografico moderno ha aperto le etichette ad una maggiore variegazione di proposte, venendo a scontrarsi con i gloriosi valori simbolici rappresentativi; se da una parte l’unione marketing/stampa forgia definizioni di generi sempre più irrisori, dall’altra le mitiche label cercano di rendere invisibili i confini tra generi ponendo l’accento sulla sola qualità invece che sulla mera apparenza.
La Nuclear Blast già da diverso tempo ha concesso le proprie grazie ad act non appartenenti all’universo metal, basti pensare l’accasamento di acts cari al rock vintage, e questi Tax The Heat sono ‘estranei’ a loro modo…il loro alternative rock strizza l’occhio ai contesti americani di metà anni 90, dove alle soluzioni pesanti vengono preferite strutture più rockeggianti e armonizzazioni suadenti. Senza dubbio il dazio pagato al lavoro svolto un paio di decenni fa da band più blasonate è presente ma si avverte anche un pallido tentativo di creare un percorso più personale e definito, compito ancora allo stadio fetale.
La produzione è ricca e seguita in ogni singolo solco, segno che la band non è propriamente sprovveduta in ambito tecnico; i suoni sono gradevoli e ben miscelati mentre le performance denotano già uno status interpretativo da non sottovalutare, grazie anche ad un mixing che pone in auge le giuste soluzioni ed un mastering che provvede a sollevare anche i momenti più intimi.
“Highway Home”, “Under Watchful Eye” e “Some Symphathy” mostrano le sfaccettature complesse del quartetto di Bristol, plasmando un mixage di gusti ed emozioni intrigante…”Animals”, “Fed To The Lions” e “Caroline” appaiono come i primi esperimenti di personalizzazione musicale mentre in capitoli come “Hit Me Hard”, “You Fool” e “Lost Our Way” il livello scende sensibilmente in favore di una staticità compositiva che ne spegne le aspettative.
Un buon debut questo “Fed To The Lions”, che tutto sommato prepara la strada verso qualcosa che potrebbe diventare interessante; che lo definiate alternative o semplicemente rock, la sostanza è che dai Tax The Heat possiamo aspettarci molte cose.