Certi liveshows vivono nella memoria per sempre e nessuna forza riesce a cancellarne lo smalto indelebile…sono concerti attesi spasmodicamente, vissuti intensamente sulla pelle e nel cuore e alla fine rimane un vuoto incolmabile. Può apparire eccessivamente sdolcinato ma non si è più gli stessi e i giorni seguenti appaiono vuoti e scarichi di energia.
L’unica speranza è la pubblicazione di un live album che ne rievochi, almeno visivamente e uditivamente, le emozioni…”The Road More Or Less Traveled” è la testimonianza live di quell’intensissimo show che i Treat hanno tenuto lo scorso aprile al Frontiers Festival. L’atmosfera era palpabile, visto che l’audience aspettava la band già l’anno precedente, e l’intero show fu una testimonianza della maestria melodica di cui il quintetto svedese si è sempre fatto portavoce. Paradossalmente, pur non essendo headliner della serata, il pubblico era lì per loro…
Il suono è corposo e ovviamente le parti melodiche stanno sugli scudi…le performance sono compatte e meticolose, dove a fianco della maestria degli storici Robert Ernlund e Anders Wikstrom troviamo la vitalità del guest Jona Tee (degli H.E.A.T., che sostituiva Patrick Appelgren) e dell’assetto ritmico Pontus Egberg/Jamie Borger, quest ultimo davvero impressionante a scandire il tiro delle songs.
La scaletta mostra una varietà esemplare nella scelta…si passa dagli estratti dell’ultimo “Ghost Of Graceland” (uscito ad aprile 2016), come la easy “Better The Devil You Know”, la più diretta “Endangered” e il lentaccio “Do Your Own Stunts”, fino a “We Own The Night” tratta dal primissimo album…ovviamente la parte da leone se l’assumono le gigantesche “Ready For The Taking” e “Papertiger” lasciando il compito di suggellare l’immortalità del concerto agli inni “Conspiracy” e “Skies Of Mongolia” e alla ovvia “World Of Promises”.
Per chi era presente, come il sottoscritto, ammetto che una piccola lacrima è scesa durante l’ascolto…per i fans e per tutti gli altri il consiglio è di far proprio questo piccolo gioiello rock perché potrebbe rappresentare la chiave per conoscere (o capire) questo immenso act.