Se si ha la voglia di cercare si possono trovare band dalle più disparate forme d’arte; in molti si pongono come obiettivo primario l’evoluzione musicale invece del semplice suonare ciò che piace, lasciando quasi accantonato in un angolo il piacere ricreativo che la ‘dea sonora’ dovrebbe saper regalare. Ma, alla fine, l’onestà è ciò che viene maggiormente apprezzata.
E di onestà i Twins Crew ne hanno davvero…la band dei fratelli Janglöv giunge al terzo sigillo discografico in meno di un decennio e contina a perseguire quella visione power/epica che ha reso celebri numerosi act di fine secolo. Non inventano nulla e non si permettono di agitare le acque in modo inusuale ma si lanciano nello sciorinamento di un heavy/speed metal melodico di stampo puramente chitarristico, lasciando un gradevole retrogusto dark alle strutture meno veloci e roboanti.
La produzione è tipicamente scandinava, carica di quella ricerca di perfezione e rotondità totale che dona tiro alle songs; i suoni sono gonfi e puliti come un’alba primaverile abbinandosi felicemente con le performance del sestetto dove l’ambigua voce di Andreas Larsson riesce a ritagliarsi un posto d’onore tra le ugole d’oro moderne. Al mastering ovviamente va il compito di infarcire il sound di un impatto notevole, sorretto da un mixing discretamente pignolo che sotterra qua e là le tastiere.
La visione dei Twins Crew potrebbe venir suddivisa in due capitoli fondamentali: velocità ed epicità. Nel primo capitolo troviamo “Show No Mercy” “Burn The Witch” e “Out Of Time” come alfieri, capaci di far scapocciare copiosamente anche il metalhead più timido, mentre nel secondo annoveriamo “Praise Hell” “Veni Vidi Vici” e “Stand Your Ground” grazie alle anthemiche trovate stilistiche. Applauso a parte lo meritano “Sky Is Falling” e “Ghost Of The Seven Seas”, capitoli dal pathos ingombrante e dai cori pazzescamente azzeccati.
Se cercate un buon disco di metal melodico, ricco energia e passione, allora fate vostro questo “Veni Vidi Vici” perché non ne rimarrete delusi…i fratelli Janglöv e soci non inventano niente, è vero, ma non sempre l’innovazione rappresenta la strada giusta. Promettenti.