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U.D.O. – Mastercutor

Sono passati quasi 30 anni da quando i Judas Priest , gli Iron Maiden e gli Accept dello stesso Udo ponevano le basi del classic metal riempiendo pochi anni dopo arene e stadi in tutto il mondo; oggi trovandomi di fronte all’ennesima opera di uno di questi grandi, personalmente non mi aspetto un capolavoro del genere o qualcosa di innovativo perché sarebbe abbastanza assurdo e specialmente ingiusto nei confronti di artisti che hanno già saputo darci qualcosa di indimenticabile in passato; sicuramente le mie aspettative vertono di più su un album di buona musica, piacevole da ascoltare dall’inizio alla fine e che ti faccia venire voglia di alzare il volume al massimo: beh, Mastercutor ha queste caratteristiche, eccome se le ha!!
Il leit motiv dell’album è una sferzante critica alla nostra società e ad alcuni dei suoi poteri forti; uno di questi è la televisione ed appunto il Mastercutor rappresenta uno dei tanti showmasters che campeggiano nelle tv di tutto il mondo.

Parlando della musica, ad introdurre l’album proprio la title track Mastercutor, puro classic metal, ritmo incalzante di chitarre e batteria che rallentano nel bridge dopo il quale parte il ritornello maestoso ed immediato, il tutto assolutamente unico grazie alla inconfondibile voce di Udo Dirkschneider; la canzone che segue The Wrong Side of Midnight, ci riporta alle atmosfere di Painkiller dei Judas, gran batteria gran ritmo di chitarre che non cala mai: diciamo che questa canzone più di tutte le altre incarna il concetto di “canzone da volume al massimo”; leggero aumento di velocità in The Instigator mentre con la canzone che segue One Lone Voice il ritmo rallenta per lasciare spazio ad una prevalenza di basso e chitarre arpeggiate per una canzone molto d’atmosfera; il ritmo riprende quota nella terna di canzoni seguenti tra cui spicca Master of Disaster, forse la canzone più veloce dell’album.
A seguire l’immancabile ballad Tears of a Clown e in coda all’album quattro canzoni tra le quali indubbiamente merita Dead Man’s Eyes e la rockeggiante Crash Bang Crash.

Complessivamente un buon album, ottimo il bilanciamento di ritmo scandito dalla distribuzione delle canzoni, con le due più lente ad inframmezzare perfettamente quelle più veloci o più potenti: questo fa sì che l’album sia più facilmente ascoltabile dal principio alla fine; il timbro unico ed inconfondibile di Udo poi gioca sempre come valore aggiunto.

  • 8/10

  • U.D.O. - Mastercutor

  • Tracklist

    01. In The Presence Of Enemies Pt. 1
    02. Forsaken
    03. Constant Motion
    04. The Dark Eternal Night
    05. Repentance
    06. Prophets Of War
    07. The Ministry Of Lost Souls
    08. In The Presence Of Enemies Pt. 2


  • Lineup

    James LaBrie - voce
    John Petrucci - chitarra, backing vocals
    Jordan Rudess - tastiere
    John Myung - basso
    Mike Portnoy - batteria, percussioni, backing vocals