Mi si spezza il cuore, giuro. Parlare male dei Venom mi costa grande fatica, considerando quanto li ritenga fondamentali per la mia formazione musicale. Ma non posso fare altrimenti. Questo ultimo lavoro non è altro che l’ennesimo tentativo di rianimare un gruppo che, ormai è palese, non ha davvero più nulla da dire. Rispetto al precedente e deludente “Hell” qualche passo in avanti è stato fatto, ma comunque siamo a livelli che rasentano pericolosamente la mediocrità.
Delle quindici tracce che compongono il cd, se ne salvano a stento solo cinque o sei, il resto è alquanto trascurabile. Addirittura pezzi come “Lap Of The Gods”, “Punk’s Not Dead” e “Blackened Blues”, fanno strabuzzare gli occhi per quanto siano inutili e decisamente vicini alla definizione di “fillers”. Mi chiedo che senso abbia inserire nel disco brani del genere che servono solo a “fare numero” e che si fanno dimenticare un nanosecondo dopo averli ascoltati. Fortunatamente non tutto è da buttare e pezzi come la punkeggiante “Nemesis” o la veloce “Pedal To The Metal” risollevano leggermente il mood dell’intero lavoro, lasciando intravedere (molto lontanamente a dire il vero), lo spirito Venom originali. La rinnovata line up funziona poco e l’innesto del nuovo drummer non si rivela certo tra i più indovinati, visto che non riesce a donare dinamismo e “tiro” ai pezzi, facendo la figura del dilettante allo sbaraglio. Sentire il ruggito di Cronos e il suono del suo basso per me è sempre un’autentica goduria, ma rimane l’unico aspetto davvero positivo che ho riscontrato in “Fallen Angels”. Ci ho messo molta buona volontà, l’ho ascoltato e riascoltato più volte come per autoconvincermi che stavolta il gruppo inglese avesse tirato fuori un disco alla sua altezza, ma purtroppo ho dovuto dolorosamente constatare che non è così.
Questi non sono i Venom. E’solo la band di Cronos, al quale chiedo di farsene una ragione e smettere il prima possibile se questi sono i risultati, anche per evitare di trascinare ulteriormente nel fango il nome di questa gloriosa band. Va bene che è sempre stato abituato a fregarsene del mondo intero, ma a tutto c’è un limite. Probabilmente a qualche “die hard fan” questo disco piacerà anche, ma sulla copertina leggo il nome “Venom” e da loro io mi aspetto sempre e comunque il massimo. So bene che i tempi di “Welcome To Hell” non torneranno più, ma perlomeno pretendo che non si cada nel ridicolo, perchè continuando su questa strada non si farà altro che dare ragione a coloro che questo gruppo lo hanno sempre odiato e deriso. Mai avrei pensato di poter stroncare il lavoro di una delle band che è sicuramente tra le mie preferite, ma questo “Fallen Angels” non vale nemmeno i primi cinque secondi di “Mayhem With Mercy”. Fate voi. Nonostante il rispetto che porto loro, sono costretto a malincuore a salutarli definitivamente. I Venom sono morti. Evviva i Venom.