Arms Of Darkness

Banalizzando, si potrebbe incasellarli nel filone death melodico e porre la pietra tombale su ogni ulteriore analisi della loro musica. Non che la definizione sia sbagliata per i Joyless Jokers, però ridurli a questo è quantomeno ingeneroso. In arrivo da Vicenza, i cinque sfornano il primo di quella che, si spera, sarà una lunga carriera dedicata alle sonorità estreme. Il death nella sua forma “ingentilita” c’entra molto col contenuto di Arms Of Darkness e i padri putativi Dark Tranquillity lanciano il loro sguardo all’interno delle composizioni più di una volta, soprattutto per quel che concerne il senso della canzone, l’idea di scrivere un pezzo estremo con uno svolgimento degno di una band heavy metal/hard rock, cercando la circolarità e il refrain giusto. La chitarra ritmica, però, compie un lavoro più elaborato e in connubio con la sezione ritmica accenna spesso, è vero, a quelle ripartenze in quattro quarti che hanno fatto la fortuna del Goteborg sound, ma si tiene altrettanto sovente lontana da esse e mette in luce un riffing tecnico e sostenuto, che viaggia su tempi medi variegati e in qualche maniera memori dei Meshuggah, seppure in forma semplificata.
Le tracce del demo, dal mood prevalentemente piuttosto violento, si giovano di accenni malinconici molto ricercati, ricreati in modo efficace dall’ottimo tastierista Jader Girardello, che lavora ai fianchi le canzoni e se ne esce ora con un passaggio degno di stare in un album dei Dream Theater, ora con note futuriste memori dei Samael. Da sottolineare anche le intrusioni della solista, condotta in interventi brevi, molto puliti, e inseriti in modo mirato nei brani. Rammentando, inoltre, che il cantato di Thomas Girardello, anche bassista, è di una brutalità senza freni e non sfuma mai in toni meno iracondi di un growl abrasivo e sufficientemente profondo, si può annoverare “Arms Of Darkness” tra i demo riusciti sotto ogni punto di vista.