E’ difficile dire a parole ‘cosa’ guida una persona nel scegliere un genere o un artista da ascoltare…comanda l’udito, l’occhio (artwork), la curiosità? Impossibile, credo, trovare un motivo scatenante. Forse l’ultima citata è la maggior responsabile delle nostre scelte, come del resto potrebbe essere lei stessa a portare i musicisti alla composizione delle loro opere…chi lo sa.
E’ una premessa molto romantica, o scontata o semplicemente stupida…ma è quello che mi è comparso in mente nell’ascoltare questo “A Dream”, ep di quattro songs dei D-Noir, band di Varese che adora miscelare un onesto soft rock con elementi elettronici e una certa vena darkeggiante, specie nelle atmosfere.
Autoprodotto molto bene, suonato con maestria e tanta anima, mixato con cura e dotato di un songwriting molto ‘sognante’, “A Dream” è un piccolo viaggio sonoro che lascia un retrogusto decisamente malinconico. Sarà merito del binomio tastiere/synth o delle melodie ricercate della vocalist Alice Noir (a mio parere una ‘ricamatrice’, ovvero una vocalist al servizio del sound della band e non il contrario), ma il fascino di questo ep lascia il respiro corto.
Se “A Dream”, l’opener, è un brano diretto e ammalliante (ascoltate i synth, che arrangiamenti), “Isolation” rimane il lavoro più intimista e oscuro di tutto l’ep. “This Love” è di più facile assimilazione, con le sue melodie vocali coinvolgenti, mentre con la conclusiva “Walking On The Edge” il terzetto si mette a cavallo di un rock contaminato ma al tempo stesso trascinante.
Un act piuttosto strano da recensire, fuori dai tipici canoni metal ai quali siamo abituati su queste pagine…ma un ep di questo calibro non poteva essere scartato, vista la caratura compositivo/esecutiva alla quale ci troviamo al cospetto. Sentiremo parlare di loro in ambiti più ‘professionali’??? Si, le carte ci sono, così come lo spirito e la voglia. Un applauso…anche da un metallaro come me.
