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HEARTLESS – Five Bullets In Your Heart

Sappiamo tutti le condizioni in cui riversa il mondo della musica in
italia, quindi fa piacere sapere che un
gruppo di ragazzi è riuscito, grazie a sforzi e sudori, a creare un EP e a
farlo conoscere: e questo é il caso dei milanesi HEARTLESS, con il
loro “Five bullets in your heart”, registrato alla After Life Music Dimension e distribuito tramite la Atomic Stuff Promotion.
Premetto che ad un primo ascolto risulta subito evidente qualche problema
di editing e mastering, con un poco ottimale bilanciamento dei suoni,
con un basso troppo in evidenza e gli assoli di chitarra un pò in ombra,
o per lo meno poco di impatto come si conviene ad un album di hard
rock.
A parte questi piccoli difetti, probabilmente dovuti all’
autofinanziamento della band per la registrazione, le 5 canzoni
rappresentano quello che per gli Heartless è il rock ‘n roll: ” Dream as
if you were to live forever, live as if you were to die today” (cit.
James Dean), e cioè passione, rabbia, sesso, party, portati al livello
massimo.
Le influenze che hanno permesso di mettere assieme i 4
milanesi derivano dal panorama musicale più disparato: The beatles, Kiss, Chuck Berry, Black sabbath, Brian Adams,
Motley Crue ecc.. e tutto il mix forse non ha permesso di cogliere
ancora il sunto del loro sound, creando qualche confusione che si
ripercuote nell EP, non riuscendo a trovare il filo conduttore che lega
le varie canzoni, e a volte anche all’interno della canzone stessa.

La
prima proposta è “Baby Maybe Someday”, che attacca subito con un riff
in 4 accordi molto veloce e che viene mantenuto per tutta la canzone
come colonna portante, cavalcato dalla voce non ancora del tutto domata
del cantante Rob. Molto carino anche l’assolo verso i 2 minuti del
chitarrista Simo, in cui senza particolari virtuosismi, riesce ad entrare
nello spirito molto secco e diretto della canzone.
Lascia un pò
sconcertato invece l’intro a più voci di “Heartless”, con questo vago
richiamo a ben altri generi musicali, più nordici ed oscuri, ma che per
fortuna si dissolve presto in un ben più prediletto rock, con una
progressione bassobatteria di maideniana memoria ed una voce che ricorda
i bei tempi della NWOBHM, di cui se ne può apprezzare maggiormente la
purezza nella seconda parte della canzone, dove i tempi vengo rallentati e
una parte più melodica fa capolino.
Di contro purtroppo, una nota
stonata si deve alla registrazione della voce, in questa parte non delle migliori e sulla quale a mio avviso c’è da lavorare di più sulle
armonie.
“Stolen by summer” inizia con un arpeggio in chitarra
acustica ben fatto, semplice, pulito, che accompagna i versi introduttivi
della canzone, con Rob che usa uno stile vocale forse più adatto a
lui, meno urlato e più armonioso, ma poi rovinato in parte nel momento in
cui entra la sezione ritmica, non eccellentemente composta come ci si
aspettava da una canzone con questa premessa. Per fortuna l’assolo in
stile “gypsy” risistema un pò le cose e porta la canzone lungo il
binario da cui era partita e  ne rende la canzone migliore dell
EP.
Non si sa cosa succeda con “The end of summer”, lunga
strumentale di 5 minuti, dove dopo un ben costruito intro di chitarra
pulita, si entra in un mix confusionato di strumenti, dove una batteria
schizofrenica, poco fluida, fa da sottofondo ad un assolo che poco segue
la canzone, per non parlare dell intermezzo in solitaria alla Van Halen
in tecnica tapping, che risente di qualche errore tecnico.
Il finale
di “The end of the summer”, ripresasi dal momento di allucinazione
iniziale, fa credere ad una chiusura dell EP, cosa non vera, perchè parte
subito la final track “Rock n roll dirty dream”, la quale ricorda molto
i canadesi Rush, nella quale si è voluto inserire un assolo di batteria, un
mini “Moby dick”, davvero ben costruito e che mette in luce le
potenzialità del batterista Ste, per creare un mini stacco nella canzone
e poi concludere in maniera secca e diretta.

Che dire a riguardo
di questo EP? Sicuramente è una buona prova, considerando la giovane età
del gruppo e la recente formazione (2009), ma sicuramente c’è da
lavorare molto sia a livello compositivo che tecnico. Inoltre sarà necessario anche decidere
come amalgamare bene le varie influenze e quale direzione prendere a
livello stilistico.
La sufficienza l’hanno raggiunta, quindi ci si
aspetta che gli Heartless continuino la loro strada e puntino più in
alto e magari si affidino a mani esperte per la realizzazione di un
buon CD.

  • 6/10

  • HEARTLESS - Five Bullets In Your Heart

  • Tracklist

    1. Baby maybe someday
    2. Heartless
    3. Stolen by Summer
    4. The end of summer
    5. Rock n roll all dirty dream


  • Lineup

    Rob - Voce
    Simo - Chitarra
    Alfa - Basso
    Ste - Batteria