I Vexillum, band toscana di Prato, alle prese con il loro secondo Demo Neverending Quest, ci propongono quattro tracce interessanti, con collaborazioni di tutto rispetto. La parte grafica di questo cd è stata curata da Riccardo Iacono dei Domine; l’ho trovato molto interessante ed originale. Il chitarrista dei Vision Divine, Federico Puleri partecipa nel brano Rising From The Ruins. Inoltre, le tastiere, e le relative registrazioni, sono ad opera di Alessio Lucatti, sempre dei Vision Divine. Queste collaborazioni hanno senz’altro migliorato la qualità del demo, anche se bisogna affrontare la questione brano per brano.
Nella title track Shadow Vexillum veniamo accolti dai rumori di una tempesta, seguita da una batteria aggressiva ed esplosiva. Le chitarre fanno un buon lavoro d’accompagnamento, energico e preciso, ma poco originale, molto aderente ai canoni del power metal. La voce di Dario è bella pulita, fa senz’altro la sua figura nel ritornello, molto accattivante per il suo “Follow the Shadow Vexillum!”, ma è troppo poco cattiva per i miei gusti, un po’ debole, molto stereotipata. A volte ho come l’impressione che la batteria sovrasti e copra il suono delle chitarre, che sprofondano nell’anonimato. La traccia successiva, Open Your Courtain si apre con una cullante melodia al pianoforte, ma subito dopo veniamo trascinati in una canzone energica, piena di grinta, dove la voce di Dario sembra essere più adatta, meno stridente con il resto del brano, soprattutto nel ritornello, che sembra essere proprio il suo punto forte. Anche qui le chitarre sono aggressive, ma non si sente nulla di sconvolgente od innovativo. Da notare il bel acuto finale di Dario al termine della canzone. Il terzo brano Rising From The Ruins vede la partecipazione di Federico Puleri, come detto in precedenza, e noto con soddisfazione che le chitarre sembrano avere dei riffs più curati, dei suoni più corposi e, soprattutto, sono meno anonime o piatte. Questa volta devo dire che la voce di Dario non mi piace più di tanto, per i soliti motivi, della poca cattiveria ed aggressività. Molto suggestiva e coinvolgente la battaglia degli assoli delle chitarre. Una buona canzone, nel complesso. L’ultima traccia di questo Demo è Warriors Of Fate che si apre con dei riff potenti e graffianti,anche se poco originali nel complesso, ed una risata malefica. La canzone si addolcisce un po’, accogliendo la voce di Dario, che stride con l’aggressività del ritornello, della batteria e degli assoli di chitarra. Finalmente il basso sembra avere un po’ di spazio per essere ascoltato, anche se come riempimento dei brani. Molto belli i cori guerreschi che gridano “Warriors of Fate”. Per il resto è una canzone piacevole.
Nel complesso questo è un buon lavoro per la band di Prato, tuttavia, ci sono grandi influenze dei “mostri sacri” del genere, come Hammerfall o Gamma Ray, che limitano un po’ la qualità del loro lavoro. Certo, è bene appigliarsi a loro per emergere un po’, ma è anche bene che si sviluppino le caratteristiche più personali e si limitino i difetti, come la voce poco potente e cattiva di Dario, o la piattezza delle chitarre, e la scelta dei suoni della batteria, che a volte sembrava sommergere gli altri strumenti. Tutto sommato, non è niente male per essere al secondo Demo. Continuate così!