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Open The Fire

I Pantera mancano a tanti. Quel suono grasso e massiccio che ha stregato tanti metallers dalla prima metà degli anni ’90 in avanti è storia, il presente vede parecchi di quei ragazzini che si sbatacchiavano la chioma sulle note fumiganti di Dimebag Darrell darci dentro cercando di emulare quel sound unico, odorante il lezzo del sud degli States: un misto inconfondibile di caldo da martirio, lunghi pomeriggi di nulla, alcool e ingnoranza. Tra i tanti che ci provano, e nel cerchio più ristretto di quelli che portano a casa risultati più che dignitosi, ci sono gli Artkillery, parmensi, qui al demo d’esordio. Dischetto prodotto con una certa dose di attenzione, va detto, che non vede sacrificato l’impatto epidermico del thrash da una registrazione imprecisa, anzi, si ha il giusto compromesso tra le compressioni panterizzate e l’effetto lama di rasoio imprescindibile per un vero thrash album. Della frangia old-school di questo movimento i ragazzi prendono il dinamismo e la frenesia, mentre dei Pantera ci sono sicuramente le vocals anselmiane e le compressioni della sei corde.
I quattro pezzi si configurano come qualcosa di molto compatto e serrato, privilegiando l’aggressione alle finezze. Con questo, i musicisti non difettano di tecnica e riescono a tenere alta l’attenzione variando le modalità di attacco e trovando un giusto mix di pesantezza e groove, usando i ritmi veloci solo quando effettivamente necessario.
Le vocals fanno da traino alle song, tutte ben congegnate e caratterizzate da un riffing abbastanza personale: mi trovo in difficoltà a segnalarne una su tutte, funzionano bene tutte quante. Al massimo, si può giusto segnalare la necessità di qualche elemento che le faccia rimanere in testa, le renda leggermente più memorizzabili di quanto non siano ora. Il gruppo, comunque, mostra già una buona consapevolezza dei propri mezzi e ha un suo modo di suonare thrash, né troppo retrò, né eccessivamente modernista. Vedremo se riuscirà a mantenere le qualità segnalate in Open The Fire e se ad esse farà seguire ulteriori miglioramenti.

  • 7/10

  • Open The Fire -

  • Tracklist

    01. Russian Roulette
    02. Bend Your Life
    03. My Heart
    04. Kiss The Pain
    05. Centurize Me
    06. Lord Of The Underworld
    07. Far From Luxor 2009 (Bonus Track)


  • Lineup

    Edoardo Carboni - voce, chitarra ritmica
    Tommaso Borgogelli - chitarra solista
    Giacomo Bilancioni - chitarra solista
    Maurizio Roberti - basso
    Filippo Urani - batteria