Bisogna riconoscerlo: i Tempesta sono una band con le palle. Leggendo la biografia allegata all’ep possiamo scoprire che questa realtà nostrana (friulana per l’esattezza) è attiva da ben 17 anni e ha sulle spalle un bagaglio di ben 5 esperienze da studio (escluso quest’ultimogenito) e un’attività live di supporto a gente del calibro di Eldritch, Pino Scotto e Vision Divine. Il che non è poco e non è da tutti.
Fatte le dovute presentazioni, questo “Rivoglio Il Mio Futuro” è un insieme di cinque songs che sparano nelle orecchie dell’ascoltatore un heavypower metal grintoso e sanguigno, con tanto di voci cattive (“Parole Come Fucili”) e gridate, assoli affilati e doppia cassa trascinante. La produzione è veramente buona, con una scelta di suoni che miscela grinta e pulizia a dovere, il che dona molto tiro ai pezzi (complice anche il suono del basso un po’ alla Steve Harris). Le capacità tecniche e l’esperienza ci sono e si sentono in ogni solco, anche qualche arrangiamento pseudo melodico e la scelta ardua di cantare in italiano sono da annoverare come dei punti a favore del terzetto proveniente da Grado e, cosa non poco scontata, anche i testi non sono banali e scontati.
E allora il perché di un voto medio-basso? Perché le idee presentate, pur personali e ricercate, a volte diventano un po’ ‘pesanti’ (come in “Ne Schiavi Ne Padroni) e certe parti strumentali in apertura di song (“L’Arte Di Morire”) appesantiscono il risultato finale.
Non me ne vogliano i Tempesta…sicuramente questo “Rivoglio Il Mio Futuro” rappresenta un ennesimo punto di partenza nella loro storia e l’inizio di una nuova avventura compositiva basata in minor percentuale sul tipico power metal in favore di un heavy più tradizionale e tirato. Le idee ci sono, manca un po’ di quella magia che rende le canzoni penetranti, ma sono su un’ottima strada. Da ascoltare.