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BLOODSHED WALHALLA – Drakhen

Cosa accade dentro al cuore di una persona quando un’idea prende forma e viene capita dal mondo esterno? Possono succedere mutamenti caratteriali o la maturazione di un egocentrismo scellerato? Beh, lascio in consegna, a tutti i posteri che avranno la fortuna di vivere questa esperienza, questa stupenda intervista con il factotum dei Bloodshed Walhalla, ovvero il misterioso Drakhen; una persona che ha bene a fuoco il suo attuale status, che si gode le ovazioni ricevute ma che sa che gli aspetta ancora più lavoro e capacità per bissare il fortunato successo di “Legends Of A Viking”, un piccolo must che nell’underground metal sta facendo parlare di se e non poco…a voi la nostra conversazione:

Ciao Drakhen, benvenuto nelle fredde pagine di Heavyworlds.com. Allora, come procedono le cose?

Ciao ragazzi della redazione di Heavyworlds.com e grazie per questa intervista. Posso felicemente dirti che le cose procedono alla grande! Hey, ma qui parleremo di musica e dintorni,
giusto? E quindi confermo che tutto sta proseguendo in maniera del tutto inaspettata. Sono molto contento di come il progetto BW sia partito!!

Parliamo di “Legends Of A Viking”, ti va di presentarci il tuo nuovo lavoro?

“Legends Of A Viking” è l’album dei Bloodsheed Walhalla ideato, scritto ed inciso solo ed esclusivamente da me al Firesword Studio di Castellaneta (studio personale). All’interno dell’album sono presenti sei songs con durata complessiva di cinquantadue minuti circa, prodotte dalla label catanese Fog Foundation in cooperazione con Rapature Asylum Prod e la svedese Salute Records.

“Legends Of A Viking” musicalmente si rifà a un epic/viking metal d’altri tempi…com’è stato comporre i cinquantadue minuti di musica che lo caratterizzano?

“Legends Of A Viking” è il frutto di due anni di sacrifici e nottate passate in bianco; ma partendo dal principio il tutto nasce da una chitarra acustica che ho a casa, dalla mia mente e tanta voglia di fare legata alla passione per la musica in genere che coltivo ormai da molto tempo. Ma questo non è il mio primo lavoro in studio! I Bloodshed Walhalla hanno sfornato due cd demo (nel 2008/2009) e prima ancora suonavano e si divertivano a farlo come cover band dei Bathory. Ed infatti dai Bathory nasce tutto, la passione per il viking metal e quindi la voglia di creare qualcosa di personale da ascoltare nello stereo della mia macchina. Come puoi ben capire tutto nasce da un, chiamiamolo, gioco e dal fatto che mi era difficile capire come faceva quel genio di Thomas “Quorthon“ Forsberg (r.i.p.) ad ideare canzoni grezze ma meravigliose e piene di pathos e sentimento; quindi mi cimentavo ad emulare la sua musica cercando di entrare nella sua mente. A volte mi dicevo che se un determinato pezzo lo avesse fatto come dicevo io, forse sarebbe venuto meglio e cazzate del genere. Insomma come ogni fan che vorrebbe imitare il proprio idolo. Le cose non andavano male ed io mi divertivo ad ideare canzoni alla Bathory. Poi dopo la sua morte qualcosa è cambiato e la mia mente ha iniziato a sognare. Mi dicevo ‘e se prendessi il suo posto?’…cazzo è difficilissimo anzi impossibile, ma nessuno mi impedisce di provarci. Ed ecco l’escursus che porta, dopo molti sacrifici, ai cinquantadue minunti di “Legends…”. Ho ascoltato milioni di volte quelle sei canzoni ed il verdetto finale a mio parere è stupefacente, se conti che che non ho titoli, suono gli strumenti in maniera autodidatta, non sono un fonico e non mi sono avvalso di nessun aiuto fisico.

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Uno degli aspetti incredibili di “Legends Of A Viking” è la tua costanza nel ricreare le ambientazioni nordiche song by song, anche grazie a suoni naturali e a una produzione decisamente epica…come sei riuscito a imprimere questi aspetti nel disco?

Come ci sono riuscito non saprei, ma se mi dici che ci sono riuscito non posso che essere ipercontento. Devo dirti che è stato semplice entrare nella parte pur essendo italiano e con una cultura distante migliaia di km dalla provenienza del genere . Ovviamente mi sono documentato parecchio sulla mitologia dei paesi scandinavi e l’ho trovata fantastica. Poi, quando suoni in una one man band tu sei il capo e anche il manovale dell’azienda e quindi ho fatto tutto quello che in quel momento mi passava per la mente e che mi andava di fare, dagli arrangiamenti ai suoni naturali che caratterizzano intro ed endings delle canzoni.

“Legends Of A Viking” ovviamente è una specie di concept album sui miti nordici (e un esempio è la copertina)…ma quanta della tua vita/personalità è impressa nelle lyrics?

Hai ragione, anche se non abbiamo voluto render noti i testi dai titoli delle songs si può benissimo capire di cosa si sta parlando. Poi, dalla bellissima copertina tratta da un dipinto di A.Kosslick intitolato ”The Giants Build Walhalla“ il concetto è ancora più chiaro. Solamente in “Eternal Wind” le cose cambiano; in questa song entrano in gioco i miei sentimenti e in maniera precisa la mia personalità, il tutto ambientato ovviamente in un contesto epico .

Essere una one man band ha i suoi pregi (ovvero decidi tutto tu) ma anche qualche lato più difficile da organizzare (vedesi i live)…pensi di proseguire come one man band oppure la famiglia Bloodshed Walhalla si allargherà?

I Bloodshed Walhalla sono nati e moriranno come one man band, di questo sono sicuro. Il progetto è una mia creazione e penso proprio che la famiglia non si allargherà.

I Bloodshed Walhalla nascono nel 2006 come cover band dei Bathory…ci piacerebbe ascoltare com’è avvenuto il passaggio da cover band a original band direttamente dalle tue parole…

Si i Bloodshed Walhalla sono nati come cover band dei Bathory. Col tempo ho imparato a suonare e cantare quasi tutte le canzoni della band svedese. E devo ammettere che in passato ho cercato in tutti i modi di formare una vera e propria band per suonare la loro musica, ma non sono mai riuscito a trovare elementi validi che sposassero la mia idea. Così ho fatto tutto da me e mi sono divertito a registrare strumento per strumento pezzi come “One Rode To Asa Bay”, “Blood Fire Death”, “The Woodwoman”,”Ode”, ecc, che ora sono nel mio archivio e qualcuna la si può ascoltare sul nostro myspace. Di sicuro non è come stare in sala prove come una vera e propria band oppure su un palco a saltare e suonare le canzoni dei tuoi idoli. Ma per me è stata una soddisfazione enorme riuscire a riprodurre in maniera fedele questi successi, poi il passaggio è avvenuto spontaneamente quando ho sentito il bisogno di dire la mia , e poi come ho gia detto dopo la morte di Quorton non riuscivo ad accettare il fatto di non poter più ascoltare inediti dei Bathory; così ho pensato che la loro musica me la sarei composta con il mio sudore. Può sembrare assurdo ma è così. E quando mi sono reso conto che le canzoni che componevo assumevano un aspetto competitivo e completo ho deciso di metterle sul net, esponendomi quindi al pubblico…e devo dire che il responso è stato decisamente sbalorditivo. I fan si sono affezionati subito ai Bloodshed Walhalla anche per gli stessi motivi che mi hanno portato a comporre canzoni alla Bathory.

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E’ inutile nascondere che “Legends Of A Viking” sta riscuotendo un ottimo feedback dimostrando di essere un disco all’altezza dei nomi più blasonati del genere…ma adesso cosa si sta focalizzando nel futuro della band (o nel futuro di Drakhen)?

Effettivamente “Legends Of A Viking” sta riscuotendo un discreto successo nell’underground internazionale, ne sono consapevole e stupito alla sessa maniera. Però parlare di accostamento ai nomi più blasonati forse non è il caso. Arrivati ad un certo punto bisogna tenere i piedi per terra: la strada è ancora molto lunga , i Bloodshed Walhalla hanno bisogno di rinnovamento e risorse, sia per quanto riguarda il sound, che ad oggi è ancora un po’ artigianale , che nella qualità delle canzoni; solo il futuro, che naturalmente non posso prevedere, mi darà ragione o torto. L’obiettivo primario è quello di registrare il secondo capitolo in un vero e proprio studio di registrazione. Ma qui non ci vogliono solo apprezzamenti e belle parole, ci vorrebbe un interessamento più consistente nei confronti della mia band. Al giorno d’oggi con la Fog Foundation ne abbiamo parlato, ma come ho gia detto la strada è ancora lunga. Ciò che è certo è che i Bloodshed Walhalla sono in attività e sempre lo saranno finchè avrò la forza di andare avanti.

Sul tuo sito è scritto che lo studio dove “Legends Of A Viking” ha preso vita è uno scantinato di una caserma de pompieri…anche il successore vedrà la luce nello stesso posto?

Ah Ah, bella questa. Penso che il demo del secondo album prenderà vita proprio in quel posto, naturalmente nelle ore libere dal lavoro…Parlo di demo perché spero non sia la soluzione definitiva!

Ultima domanda: qual è il messaggio che i “Bloodshed Walhalla” vogliono dare al proprio pubblico? Qual è il sentimento che deve arrivare ai fans?

Il messaggio che voglio lasciare ai fans che leggono questa intervista è quello di ascoltare più musica che proviene dal sottosuolo, ed il net è la fonte primaria, ma soprattutto voglio ribadire che i Bloodshed Walhalla sono entrati nel gioco e ci vogliono restare per parecchio tempo, e sono sicuro che non vi deluderemo perché la passione e la voglia sono davvero tante.

Siamo in chiusura. Drakhen, grazie per il tuo preziosissimo tempo! Ti lascio la possibilità di salutare i tuoi fans!

Saluto tutti i fans che hanno letto questa intervista, secondo me per una band che vuole affermarsi nel mondo dell’heavy metal sono l’unica fonte di vita! Un saluto particolare va a voi della redazione di Heavyworlds.com ringraziandovi per avermi dato la possibilità di far conoscere i Bloodshed Walhalla anche al vostro pubblico!

Grazie a te Drakhen per questa intensa chiaccherata. A presto!