Loading

Grutle Kjellson – Enslaved

Dopo 25 anni a fare musica, insieme da quando erano adolescenti, gli Enslaved sono ancora qui a deliziarci con la loro energia mitologica. In vista del tour europeo per i 25 anni di carriera, abbiamo avuto l’occasione di parlare con Grutle Kjellson, vocalist, bassista e songwriter e soprattutto uno dei fondatori della band norvegese. Enjoy!

-Buonasera e benvenuto su HeavyWorlds.com, Grutle!

Ciao!

-Come stai?

Sto bene, sì! Benissimo!

-Siete a metà del tour europeo, come sta andando finora?

Sta andando veramente bene! Eccezionale la reazione del pubblico! Siamo stati nell’Europa dell’est, nell’Europa occidentale e ora tocca alla parte meridionale dell’Europa con gli show in Italia, poi Spagna e visiteremo poi l’Olanda più avanti…Tra le band c’è un’ottima atmosfera ed è bellissimo! Assolutamente!

-Le band con cui siete in tour hanno in qualche modo un suono piuttosto diverso da cosa ci si potrebbe aspettare da opening acts per gli Enslaved e vengono da diversi angoli della Terra. Cosa ne pensi di loro?

Generalmente parlando, mi piace che il tour package sia abbastanza diverso in termini musicali, perché diversi tipi di musica sono rinfrescanti sia per le band che per il pubblico. Se ci fossero tre band che hanno tutte lo stesso sound non sarebbe altrettanto interessante, non trovi? La diversità è un bene, è sempre un bene, aiuta a mantenere una mente aperta.

-Assolutamente, sono d’accordo! Parliamo un attimo della vostra carriera. Quest’anno fate 25 anni dalla creazione del gruppo Enslaved. Cosa ne pensi di ciò? Voglio dire, com’è fare musica ed essere creativi e fare parte di una band così a lungo?

Devo dire che non è una cosa così drammatica, voglio dire che noi abbiamo sempre avuto l’obiettivo di sviluppare la nostra musica, guardare avanti e non ripeterci mai evolvendo, giorno dopo giorno e anno dopo anno, mai rilasciare lo stesso album… E’ a dire il vero abbastanza facile: non siamo realmente legati a nessun genere, o a niente, siamo abbastanza liberi di scrivere quel che ci pare. Siamo collezionisti di musica e amanti della musica… I generi non sono importanti, fintanto che la musica è buona, la ascolto! Non importa come la chiami, sai che voglio dire? C’è un sacco di ispirazione collezionata nel gruppo quindi non è così difficile far partire il processo creativo di nuova musica e di un nuovo album, è anzi piuttosto regolare e facile e soprattutto molto interessante.

-Qual è la vostra formula per andare avanti?

Devo dire che non è così difficile stare insieme 25 anni! Cioè, lo facciamo da quando eravamo adolescenti, ed è stata la nostra vita da quando avevo 17 anni e Ivar [Bjørnson, chitarrista ndr.] addirittura 13! E ne compio 43 quest’anno, quindi, cos’altro posso fare? [ride!] Ma finché ancora posso esibirmi live ed è ancora bello stare sul palco e posso ancora farcela con gli spostamenti e i viaggi e tutte le cose intorno… Ma voglio dire, esibirsi live e creare quella simbiosi tra la band e l’audience è il miglior sentimento del mondo! Quindi capisci, perché mai finire qui?

-Ma certo! Hai ragione e spero che continuate per ancora molto tempo!

[ridendo] Altri 25 anni d’ora in poi? Almeno! Hahahah

-Quali sono state le soddisfazioni più grandi di questi anni?

Ovviamente, il miglior album è sempre l’ultimo! E’ sempre quello di cui si è più contenti, altrimenti sarebbe ridicolo… non è che ti senti come “Ah, ora rilasceremo il nostro quarto miglior album” o “Secondo miglior album” no? [Ride]. Si è sempre entusiasti del presente, ma in retrospettiva, la prima volta che a 19 anni ho tenuto tra le mani la prima copia fisica, il vinile del primo album nel 1993… Ancora conservo quel momento… Probabilmente è il più bello della mia carriera. Di sempre. E’ stato un momento veramente unico, sono quasi svenuto!

-Scrivi musica e canti argomenti che trattano di vichinghi e mitologia Norrena e alle volte anche in norreno antico. Qual è il processo e qual è la ricerca dietro tutto?

E’ un processo continuo… Ci piace soffermarci sulla storia, sulla filosofia, sul misticismo runico e cose così. Siamo radicati in queste tradizioni, quindi non è esattamente difficile scrivere canzoni su queste tematiche, perché c’è così tanta energia in questi temi. Di solito faccio partire la demo che Ivar mi manda e ho delle idee, scrivo i versi sulla canzone e cerco di capire cosa cantarci sopra. La musica e i versi in questo modo sono molto strettamente legati.

-Certa gente spesso trova strano il fatto che io ascolti e mi piaccia il folklore e la musica riguardante le vecchie leggende e i tempi antichi e certe volte trovo difficile spiegare in modo convincente perché. Se ti dovessi chiedere perché ti piace scrivere e raccontare questi argomenti, quale sarebbe la tua risposta? E come risponderesti a quelli che lo trovano strano?

Risponderei che non è strano affatto! Noi siamo norvegesi e siamo radicati in questa cultura! E’ ciò che più si avvicina ad una nostra tradizione filosofica e culturale e intendo al di là del Cristianesimo. La Norvegia è stato uno stato cristiano per ormai più di mille anni, ma la cristianità è praticamente banale politica… L’unica tradizione magica che abbiamo è la mitologia norrena ed è la più vicina ai nostri cuori. E’ inoltre anche molto simile ad altre culture e mitologie europee e addirittura mondiali e vecchie religioni. Possiamo trovare similitudini in mitologia celtica e nella mitologia romana, giustamente, greca, si…

-L’ 11 Novembre uscirà “The Sleeping Gods – Thorn” un album di canzoni poco note e dal primo singolo suona meravigliosamente. Cosa ci puoi dire di questa raccolta?

In effetti questi sono due EP rari, un 7’ e un 12’ che sono usciti nel 2011 in versione estremamente limitata, “Sleeping Gods” è uscito in versione CD e vinile in versione promo, ma non c’è stata una vera e propria release ufficiale fisicamente e “Thorn”, il 7’, era limitato a 1000 copie. Sono buone canzoni, materiale interessante, sono cruciali per la storia degli Enslaved e così abbiamo voluto dare a più persone la possibilità di ascoltare questo materiale perché lo troviamo veramente interessante. E’ un po’ di materiale che abbiamo scritto nei primi anni ‘90 ma non abbiamo mai usato in nessuna release ufficiale. Abbiamo dunque ricostruito il tutto e aggiunto un po’ di roba nuova e fatto le canzoni così come dovrebbero essere…

-E’ una specie di regalino per i fan in per il 25esimo anniversario?

Sì, esattamente, è un regalino per quei fan che non hanno potuto mettere le mani su quelle mille copie o le edizioni promozionali prima. E’ un regalino speciale per tutti i fan Enslaved.

-Quali sono i vostri piani dopo il tour? Cosa farete?

Ci saranno circa 14 giorni di pausa, poi faremo un tour norvegese e una breve visita negli Stati Uniti, dove faremo uno show a New York e l’ultimo show del 2016 sarà uno nella nostra città di origine, Bergen il 16 dicembre. Dopo ci concentreremo sul fare nuove canzoni e preparare il prossimo album.

-Rientrate dunque in studio per un nuovo album? E’ dunque possibile che il prossimo anno…?

Sì, sì! Esatto, l’anno prossimo arriverà un nuovo album degli Enslaved, possiamo dirlo!

-E per concludere, cosa avete preparato per questa sera?

Abbiamo selezionato una serie di canzoni dall’intera carriera, sarà circa un’ora e mezza di pura energia mitologica [ride!]. Goditi lo spettacolo dopo!

-Assolutamente! Grazie per il tempo accordato! Vuoi concludere con un messaggio per i lettori e per i fan?

Sì, certamente! Grazie del supporto che ci avete offerto negli anni, venite ai nostri spettacoli e godiamoci questa meravigliosa serata insieme!