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RHAPSODY OF FIRE – Alex Staropoli

Ecco il resoconto di una piacevole chicchierata telefonica con il tastierista-compositore dei nostrani Rhapsody Of Fire, Alex Staropoli.
Con il nuovo DVD appena pubblicato e con tanti successi alle spalle, ecco cosa ci siamo detti.
Buona lettura

Come vi è venuta l’idea di registrare il DVD Visions Of Enchanted Lands?

È una cosa che avevamo in mente da un po’, abbiamo registrato materiale per questo DVD dal 2005, cercando di raccoglierne il più possibile, in studio, nel backstage…

La versione per la stampa del DVD non ha i sottotitoli in italiano; sono presenti in quella per il pubblico?

No, non avevamo nemmeno preso in considerazione di metterceli, a dire il vero.

Negli intermezzi tra le canzoni ci sono dei video con interviste ai fan, questo prova quanto siate amati all’estero… Quali sono le differenze tra il pubblico americano e quello europeo?

Suonare per il pubblico statunitense è stata una sorpresa davvero piacevole, sono molto cordiali e calorosi, anche quando si tratta di interagire con loro sotto il palco o per strada, ci si può fermare a parlare con loro, nn ti prendono d’assalto -in senso positivo ovviamente, sono più tranquilli.

Come mai nel DVD ci sono pezzi di concerti diversi? (Canada, Repubblica Ceca, Germania…)

La scelta era se registrare un concerto solo o fare un collage di momenti diversi. Abbiamo optato per la seconda opzione con la speranza di registrare un DVD di un unico concerto durante il nostro prossimo tour, in cui suoneremo da headliner.

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Siete stati in tour con Manowar e Holy Hell. Com’è stato, soprattutto per quanto riguarda i primi?

È stata un’esperienza molto positiva perché abbiamo avuto l’occasione di suonare negli Stati Uniti, in Canada e in Germania con loro, di fronte a audience molto vaste, soprattutto in territorio tedesco. L’unica pecca è stato il ritardo di un anno e mezzo del tour dei Manowar, che ha penalizzato anche noi di conseguenza.

Com’è il rapporto con DeMaio la la Magic Circle? Il contratto che vi legava ai Manowar adesso è finito…

Il rapporto ottimo, con DeMaio c’è stata da subito un’ottima intesa e la voglia di collaborare, ci siamo contattati personalmente dall’inizio. La Magic Circle è un’etichetta statunitense, e per questo non abbiamo molti rapporti. Quello che ci legava non era nemmeno un vero e proprio contratto: dovevamo suonare in tour assieme ai Manowar. Saremmo dovuti andare insieme anche in Sud America, ma la cosa saltò a causa del ritardo del tour.

Avete in programma di tornare a suonare in Italia come headliner? I fan vi aspettano da 5 anni ormai…

Non è solo in programma! Anche noi non vediamo l’ora di cominciare un bel tour da hedliner, e non solo in Italia! Speriamo di poter realizzare i nostri progetti dopo essere usciti dall’ex etichetta. Per l’autunno di quest’anno o l’inizio del 2008 comunque è previsto un vero è proprio tour mondiale, in cui toccheremo anche il Giappone e il Sud America.
Comunque contiamo di tornare al più presto a suonare in Italia, manchiamo sulle scene dal 2002 e il pubblico italiano in tutti questi anni ci è sempre rimasto fedele, e non solo dal punto di vista delle vendite. Abbiamo organizzato diversi meetting e signing session in Italia in questi anni, e la risposta dei fan è sempre stata grandiosa. Per cui speriamo davvero di poter tornare a suonare per loro molto presto! Non sappiamo ancora il numero di date che faremo, e che in una venue vengano 500 o 2000 persone a vederci, per noi sarà indifferente perché l’importante ora è tornare a suonare!

Guardando indietro, cambiereste qualcosa?

Musicalmente, no. Alla luce del mercato attuale, sarebbe stato bello godere di più delle vendite dei primi album, guardando adesso come erano stati bene accolti, ci sarebbe stato da investirci di più. Ma siamo comunque soddisfatti di come siano andate le cose con le vendite. Un altro punto è che mi sarebbe piaciuto se fossimo riusciti da subito a stabilirci come una live band e non come una studio band, purtroppo non abbiamo avuto l’occasione di farlo prima. Ora ce l’abbiamo, per cui adesso lavoreremo molto per consolidare anche quest’aspetto.

L’album a cui sei più legato?

Symphony! (Of Enchanted Lands, NDR) È l’album dell’apice di energia e desiderio di fare della band! Non che dopo siano mancati, ma agli inizi eravamo tutti davvero molto eccitati!

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Com’è nata la collaborazione con Christopher Lee su Symphony Of Enchanted Lands Part II?

Ecco, anche Symphony Of Enchanted Lands Part II è un disco che mi piace molto…
Comunque, avevamo bisogno di un narratore per una nuova saga e scegliemmo lui per la sua voce incredibile! Ci fu da subito feeling con lui, e ricordo ancora con piacere le due giornate a Londra in cui lo incontrammo e registrammo tutto.

Nel DVD si può vedere che Christopher è un ottimo cantante…

Sì, ha una voce proprio incredibile, e un bel timbro di baritono.

Come vanno all’estero le canzoni in italiano?

Molto bene! L’italiano è una lingua che piace molto in Germania, Francia, Sud America… ma anche nel Nord America, lo trovano “esotico”.
E per quanto riguarda l’Italia, Power of the Dragonflame entrò in classifica all’epoca, anche gli italiani lo apprezzarono!!

Vi sentite legati alla tradizione italiana?

Sì, e si sente: ha una sua influenza nel nostro modo di comporre, si sente quel tocco di italianità nei nostri brani!

Che significato ha per te il genere fantasy?

Il fantasy ha avuto un’enorme influenza su di me, più in ambito cinematografico che narrativo, se devo essere sincero. Ricordo di aver sempre amato questo genere di film, fin da bambino, con La Storia Infinita, per poi arrivare a quello che per gli amanti del genere è il capolavoro assoluto, ovvero Il Signore Degli Anelli, passando per vari film epici, tipo Highlander… Ecco, Il Signore Degli Anelli è stata una vera e propria rivelazione, questi sono i film che mi stimolano.

E per quanto riguarda la musica classica? Che importanza ha per te la musica classica?

Io sono dell’idea che la musica debba essere amata e conosciuta tutta. Sinceramente non ascolto molta classica, anche se ho avuto l’occasione di approfondirla anni fa, studiando pianoforte.

Quali sono le differenze maggiori tra la “Emerald Sword” saga e la “Dark Secret” saga?

Beh per questo dovresti parlarne con Luca (Turilli). “Emerald Sword” è più piccola… la saga di “Dark Secret” è più complessa e scritta in modo migliore. I testi sono scritti come se fossero presi da un libro. Rispetto alla precedente è più vasta, ha più ambienti, territori, ci sono delle differenze musicali. Musicalmente ogni album prende una sua forma caratteristica, tutto parte dalla storia su cui esso si basa, per cui le differenze ci sono già ai livelli di base.