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ANNIHILATOR – Jeff Waters

Abbiamo incontrato la mente degli Annihilator Jeff Waters, vera e propria leggenda del thrash metal tecnico e raffinato.
E’ un personaggio deciso e diretto, che non ha difficoltà a dire quello che pensa veramente.
Ecco il resoconto della chiacchierata che abbiamo fatto nel backstage dell’Alcatraz in occasione del tour con Iced Earth e Turisas.
Grazie ad Ester per le domande!

Buona lettura!

Ciao Jeff, benvenuto in Italia!

Grazie, eccomi qua dopo il lungo viaggio in bus, ci siamo visti un film, letto alcuni fumetti e finalmente siamo qui a Milano!

Ti chiedo subito, dopo circa 6 mesi dall’uscita di Metal, sei soddisfatto del lavoro e del riscontro del pubblico?

Si, certamente! Siamo tornati sul mercato europeo con un buon ritorno di vendite, non eccelso ma neanche così male.

Pensi che sia una questione di canzoni o anche di distribuzione e promozione?

Ogni tanto ci penso e dando uno sguardo al passato mi chiedo se qualche album o non era buono o mancava qualcosa. Ma poi penso che quello che io ritengo sia il mio migliore album di sempre, in cui io e Dave Padden forniamo le performance migliori di sempre, Schizo Deluxe, uscito nel 2005 sotto AFM, ha avuto una promozione quasi nulla da parte della casa discografica.
Questo ragazzi è l’Heavy Metal, non è un business da milioni di dollari se togli band come Slayer o Metallica, ma a me non interessa, lo faccio solo perchè amo questa musica ed è la mia vita. A volte le case discografiche ti fanno una buona promozione a volte per niente. E’ la vita!

Perchè hai scelto di chiamare l’album solamente “Metal”?

Ci sono sostanzialmente un paio di motivi. Il primo, leggendo la lista di tutti i musicisti ospiti in questo CD, puoi notare che sono tutti chitarristi o cantanti che fanno Metal con sfumature diverse e ho pensato che chiamare l’album Metal e basta sarebbe potuto essere interessante.
L’altro motivo è che il trend di molte band negli ultimi due anni è quello di dire che loro suonano Metal, cosa che fino a poco tempo fa non avrebbero mai detto.
Ora leggi sui magazine frasi del tipo “questo è l’album più Heavy Metal che abbiamo mai fatto” o altre cose del genere. Soprattutto le bands più giovani se ne escono con queste frasi.
Allora ho pensato di chiamare l’album Metal per attirare tanta gente e tanti ragazzi che di Metal magari ne sanno poco e che conoscono solo i soliti Metallica e Slayer e che magari, guardando più profondamente nella scena thrash, possano così scoprire altre grandi band come Anthrax, Exodus e perchè no gli Annihilator!
Il tour della scorsa primavera assieme ai Trivium mi ha aiutato molto a capire questa cosa. Vedevi ragazzi di 17-18 anni che per loro l’Heavy Metal era solo Maiden, Priest e…Trivium! E ovviamente non conoscevano nulla degli Annihilator.

imm

Come è nata l’idea di avere così tanti ospiti sul tuo album? Sei già partito con l’idea di creare un “guests-album” o man mano che componevi le canzoni hai visto che la cosa poteva essere interessante?

L’album era praticamente finito, avevo già preparato e registrato le parti di chitarra e basso, mancava solo quella di batteria da inserire alla fine. Siccome mancavano anche le parti soliste, mi ha chiamato per telefono Corey Beaulieu dei Trivium e mi ha detto:”visto che il tuo album non è finito potrei suonare io qualche assolo!”. E io gli ho detto che sarebbe stata una grande idea!
Lo stesso giorno ho sentito Michael Amott degli Arch Enemy e appena gli ho detto che Corey avrebbe suonato una parte, lui mi ha detto: “Allora suono anch’io qualcosa”! In un giorno mi sono trovato due grandi chitarristi per l’album!
E il giorno dopo, appena svegliato prima di fare colazione, Alexi Lahio dei Children of Bodom mi ha chiamato e ho arruolato pure lui!

Ma hanno composto interamente loro gli assoli?

No, io avevo composto una traccia preliminare, ho detto loro solo di suonarlo con il loro stile personale.

In questo tour come vi sentite a suonare di supporto e probabilmente per poco tempo?

Negli ultimi periodi abbiamo fatto da supporto a Trivium e ora ad Iced Earth, ed è normale suonare per circa 45 minuti, infatti faremo solamente 8 canzoni. Comunque stiamo organizzando di tornare con un tour da headliner e ci esibiremo per sicuramente più tempo.

In questo album ti sei avvalso del contributo di Mike Mangini. Hai mai pensato di fare di lui il batterista ufficiale della band?

Mike è un grandissimo batterista ma la sua occupazione principale è essere professore di musica e quindi non può essere con noi ufficialmente nella band. Ha fatto un gran lavoro per il disco ma si è trattato solamente di una collaborazione.
Gli ho chiesto qualche settimana fa se avesse voglia di unirsi a noi per qualche show in Giappone, ma lui non ha accettato perchè i suoi impegni professionali non glielo permettono. Potrà diventare buono per qualche festival negli States ma non per un tour vero e proprio.

Puoi dirci qualcosa in più sulle canzoni dell’album…Ce n’è una che ti piace particolarmente? A me piace particolarmente Couple Suicide, la trovo molto “killer song”!
Sì, anche a me piace particolarmente. Ci cantano Angela degli Arch Enemy e Danko Jones, che è l’unico non-metal guest, infatti la sua band fa un Hard Rock, AC-DC meet Punk, ma lui è un grande metal fan, ascolta Slayer, Thrash, etc…
La canzone ha un bel tiro, gli screams di Angela hanno un bell’effetto e il suono che ne esce è molto bello.

imm

Come è cambiato il modo di fare musicista da quando hai iniziato la tua carriera ad ora? Come la vedi per le giovani band?

Come sempre è una questione di business e di soldi. Negli anni ’80 il metal era una realtà importante e andava di moda, era abbastanza facile fare un concerto davanti a 3000 persone. L’importante non era tanto i soldi che aveva ogni band, ma i soldi che giravano nell’ambiente. E intendo soldi per promozione, tour, produzione etc, etc…
Oggi il metal business è certamente più piccolo e soprattutto per le band americane programmare tour in Europa, soprattutto in termini di trasporti, è molto difficile economicamente.
Però se guardo al futuro credo stiano per arrivare momenti migliori per la scena metal e soprattutto per gli Annihilator. Infatti stiamo ritornando popolari come dopo i nostri 3 primi tre album, che sono considerati un pò da tutti le nostre migliori produzioni. Il risveglio è avvenuto attorno al 2003, grazie a band giovani come i Trivium, che hanno avvicinato al Metal tanti ragazzi che piano piano hanno iniziato a scoprire noi, i Testament, e quelle band al di fuoi dei soliti noti che ti dicevo prima.

Forse grazie anche alle tante reunion degli ultimi anni, la gente si avvicina di più al Metal…

Certamente, gli anni ’90 sono stati un pò una disgrazia per il genere, molte band sono “sopravvissute” e le reunion ad esempio di Maiden, Priest, Anthrax hanno portato nuova vitalità.

Recentemente hai collaborato con gli After Forever per la realizzazione del loro ultimo album. Come è stata come esperienza?

Non ho fatto nulla nella stesura dei brani, mi sono solo occupato degli assoli. Sander è un buon amico e quando mi chiese: “Vorresti suonare tu qualche assolo?”, gli ho risposto :”Ovviamente sì!”
Mi ha spedito il materiale a casa mia in Canada e in un paio di mattine ho fatto la mia parte e la sera dopo gli ho rispedito il cd con tutto pronto!
Sono una bella band davvero, con una bella base ritmica e un buon lavoro di tastiera.

Nella tua carriera di musicista e non solo, hai qualcosa di cui ti pentirti oggigiorno? Canzoni, partecipazioni a progetti, cooperazioni, etc…

Canzoni sicuramente sì! Per ogni CD realizzato, se lo riascolto solamente sei mesi dopo trovo qualcosa che vorrei cambiare e mi chiedo come non abbia potuto farlo meglio. Comunque quando decido che un album è finito…è finito. Penso a quello che dovrò fare in futuro.
Ad esempio per quanto riguarda Metal, l’album è stato finito a gennaio e fra tour e altre cose non ho avuto certamente la possibilità di cambiare qualcosa. Ogni album è comunque un pò come un figlio, ne sei orgoglioso anche se non è un granchè!
Comunque sono molto soddisfatto di Metal e lo ritengo la nostra migliore produzione assieme a Schizo Deluxe.

imm

Quando decidi di scrivere un album, solitamente ti dai dei tempi o quando sarà finito andrà bene?

Solitamente il tempo necessario è sempre superiore di quello stimato. Se alcune band entrano in studio per 2 o 3 mesi, a me ce ne vogliono 5. Questo perchè oltre che ad occuparmi della scrittura dei pezzi, delle parti di chitarra, basso e batteria, mi occupo anche del business e di ciò che non è strettamente legato alla stesura dei pezzi.
E’ un lavoro difficile e che soprattutto mi porta via molto tempo.

Allora mi viene spontaneo chiederti: visto che tu non sei solo un musicista, ma copri un pò tutti i campi del music business, cosa preferisci fare?

Occuparmi del mixaggio è sicuramente la parte che preferisco. Non devi muoverti, non devi spostarti da un posto all’altro. Ti alzi al mattino con una bella tazza di caffè davanti a te e ti ascolti per bene la musica che altre band hanno prodotto e dici “questa è buona, questa fa schifo”.
E se sei bravo, con un buon mixaggio riesci a cambiare notevolmente la qualità di una produzione. Solitamente faccio questo lavoro per qualche band ogni anno, lo vorrei fare maggiormente ma l’attività con gli Annihilator mi tiene molto occupato.
Mi piacerebbe fare un lavoro che ti permette di occuparti di piccole band provenienti da alcuni paesi come la Grecia che non possono competere con il business tedesco o anglosassone e cercare di portarle a paragonarsi con le altre produzioni.

Ok, siamo alla fine, grazie della disponibilità, lascia un tuo messaggio ai lettori di Heavyworlds.com…

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