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Il lato oscuro del fumetto: i Belzebubs di JP Ahonen

Immaginate, amanti del black metal, di indossare tutti i giorni il vostro corpse paint. A scuola, a lavoro, a fare la spesa, in casa. Ah certo, immaginate che anche tutti i vostri familiari lo indossino in casa come se fosse qualcosa di comune, un’abitudine quotidiana. Se così fosse, vi trovereste senz’altro nel mondo di Belzebubs.

Belzebubs è il titolo del “trve kvlt documentary” black metal a fumetti ideato dall’artista finlandese JP Ahonen. Cominciato qualche anno fa come una semplice serie di strisce, oggi è diventato un vero fenomeno sul web, che racconta scene della vita di tutti i giorni dei musicisti della band omonima Belzebubs e delle loro famiglie. Uno stralcio di vita quotidiana in stile black.

I Belzebubs sono formati da musicisti per davvero interessanti. Hubbath è il bassista del gruppo e cantante, grande e grosso, abbastanza minaccioso, corpse paint talmente incollato addosso che non gli si vede nemmeno la bocca. Obesyx è il chitarrista solista, piccolo e panciuto, accompagnato alla chitarra ritmica da Sløth, cantante principale e tipico padre di una famiglia totalmente blackster (compreso il cane). Alla batteria infine c’è Samaël, che se leggerete il fumetto scoprirete che è un progster che in questa band ci è finito praticamente per errore.

I Belzebubs scelgono un nome per la band

Di seguito potete ascoltare anche un brano che hanno rilasciato l’anno scorso, intitolato “Blackened Call” e gustarvi il video… diciamo amatoriale in qualche modo, giusto per farvi un’idea di cosa stiamo parlando.

Noi di HeavyWorlds abbiamo voluto presentarvi questo spassoso fumetto proprio insieme al suo artista creatore! JP Ahonen è stato così gentile da dedicarci del tempo rispondendo alle nostre curiose domande…

Ciao JP, abbiamo già introdotto molto brevemente il tuo lavoro intitolato appunto Belzebubs. Quando è cominciato tutto e come hai avuto l’idea di dare vita ad una band black metal nei tuoi fumetti?

JP: Credo che i Belzebubs siano nati già all’interno di un mio precedente lavoro, la graphic novel intitolata “Perkeros” (edito in italiano da Panini nel 2014), che vede come protagonista una band progressive metal. Nel fumetto c’era anche questa band rivale, appunto una band black metal. Quando finii di lavorare su “Perkeros” cominciai ad occuparmi di tantissimi lavori da libero professionista e molte altre cose che mi spinsero presto ad avere un esaurimento nervoso e a cadere in depressione. Questo perché come illustratore freelance e padre di famiglia, non riuscivo a prendermi del tempo libero da lavoro, dato che per guadagnare qualcosa dovevo lavorare di continuo. Beh, è una storia bella lunga, ma in poche parole quello che succedeva era che andavo a lavoro in studio e sentivo che tutto quello a cui mi stavo dedicando faceva schifo, che mi era estraneo. Il dilemma era nella mia testa: non ero mai soddisfatto di niente di quello che facevo e stavo diventando troppo meticoloso riguardo a dettagli inutili. Non so se mi spiego: se pensi al lettore medio di fumetti, per quanti secondi resta a guardare una vignetta? Un secondo! E io stavo a perdermi dietro minuzie inutili… Avevo bisogno di delucidarmi la mente e ritrovare la gioia nel disegnare e scrivere.
Tutto questo succedeva intorno all’ottobre 2015. In quel periodo, avevo notato che un sacco di miei colleghi e amici stavano partecipando alla sfida “inktober”. Pensai anche io che questa sfida avrebbe potuto aiutarmi ad affinare la mia tecnica e a migliorare nel mio lavoro, così iniziai a sfruttare la challenge per forzarmi a disegnare qualcosa ogni giorno e poi caricarlo su internet. La prima cosa che improvvisai, per chissà quale ragione, fu una striscia divertente con questi due personaggi black metal. Penso che come detto prima siano venuti fuori dalle memorie di “Perkeros”. Erano divertenti, così decisi di mantenere il tema per tutta la inktober challenge: è così che sono nate queste strisce black metal/sataniste/occulte, delle specie di gags. Penso di essere riuscito a fare una ventina di strisce, ma poi ero così pieno di lavoro che non sono riuscito a finire la sfida del mese. I personaggi nuovi però mi erano rimasti lì inchiodati in testa e ad un certo punto ho pensato “è stato divertente, devo rivederli”. Dopo un anno circa sono riuscito a dedicargli finalmente del tempo e a ricavarne una trama, aggiungendo lo stile del “mockumentary” (documentario satirico-ironico) e sviluppando bene i personaggi. Quindi tutto inizialmente è nato come qualcosa solo per me stesso, per aiutarmi a risolvere un problema personale.

Ah bene, allora dobbiamo ringraziare inktober!

JP: Sì, esattamente! (ride nda).

Per disegnare i personaggi ti sei ispirato a qualche band in particolare?

JP: Sicuramente c’è un umile riferimento agli Immortal e ad Abbath, agli Emperor e a tutte le band della vecchia scuola black metal, ma nessuno dei personaggi è basato su un musicista esistente. Sono soltanto il frutto della mia immaginazione, ma certamente il corpse paint, i loro nomi e alcuni riferimenti nelle strisce, magari nei testi o nelle battute, si rifanno a qualche band reale.

Ma tu sei un po’ blackster?

JP: Oggi sì (ride nda), beh… me ne sono interessato quando ero un teenager, ma penso di aver avuto un’enorme sfortuna al tempo. Io e il mio amico KP, con il quale ho scritto “Perkeros” e che conosco da quando avevamo circa sette anni, eravamo i classici teenager metallari, suonavamo la chitarra e avevamo una specie di band. Per la maggior parte il nostro tempo lo passavamo a disegnare fumetti o a leggerli, oppure a fare musica metal o ad ascoltarla. Quindi, mi ricordo che KP aveva comprato questa cassetta da un negozio dell’usato, che aveva questa cover davvero bellissima che ci aveva impressionato e avevamo pensato che avrebbe dovuto trattarsi sicuramente di qualcosa di interessante…beh, il songwriting era davvero terribile, uno schifo totale! Ci siamo detti “ma allora è tutto qui questo black metal?” e lo abbiamo lasciato perdere. Quella cassetta rimase uno scherzo per noi per diversi anni. Di certo non ha aiutato il fatto che quell’inverno è stato proprio quello durante il quale in Norvegia se ne andavano in giro a bruciare chiese e ad ammazzarsi a vicenda. Mi piacerebbe davvero sapere di chi fosse quella famosa cassetta…

Mi sa che forse a questo punto è meglio non ricordarselo…

JP: Già, decisamente!

In quale dei membri dei Belzebubs ti rivedi di più?

JP: Penso ci sia una piccola parte di me in ogni personaggio. Non ce n’è uno specifico che potrebbe essere basato su di me o per il quale simpatizzo di più. Ho anche notato che continuo ad imparare sempre di più su di me attraverso i personaggi che creo, è un rapporto a due direzioni.

Per noi la buona notizia è che tra una settimana uscirà tramite Edizioni BD la prima versione di Belzebubs in italiano! La stampa italiana vanterà anche una speciale postfazione scritta da niente meno che da una delle nostre favorite di sempre, ovvero Cristina Scabbia dei Lacuna Coil. In occasione del lancio, avremo anche la possibilità di poter incontrare di persona sia JP che Cristina al Cartoomics che si terrà a Milano dall’8 all’11 marzo.

Cosa credi che ne pensino i componenti dei Belzebubs dell’Italia? Sole, allegria, colori… Riusciranno a seminare il loro black metal anche qui da noi?

JP: Io personalmente adoro l’Italia. Ho vissuto due anni a Firenze nel 2003-2004. Dopo quel periodo ho avuto sempre un’insistente voglia di tornarci, perciò ogni volta che ce n’è l’occasione sono felice di ritornarci per visitare nuove città e regioni. Quindi siccome io sono in ogni componente dei Belzebubs…anche loro devono amarla! Cioè insomma: il cibo, la gente, l’architettura e le arti, tutto! Sono sicuro che l’apprezzerebbero. Però ecco, come sarà ricevuto lì in Italia il mio fumetto, su di questo non ho la minima idea.

Sløth e famiglia al ristorante italiano

Sono sicura che sarà largamente apprezzato, vedrai! Com’è nata la collaborazione con Cristina per quanto riguarda la postfazione dell’edizione italiana?

JP: Sono sempre stato un fan dei Lacuna Coil già dai loro primi EP, quindi io e la band abbiamo una lunga storia alle spalle, ma non l’ho mai incontrata di persona in tutto questo tempo.

Un momento, quindi la incontrerai per la prima volta durante la tua visita a Milano?

JP: Esatto! Adesso siamo in contatto dallo scorso autunno. Un giorno ha commentato uno dei miei fumetti su Instagram e io ovviamente sono impazzito. Ho pensato “questo è davvero fantastico!”. Subito dopo le ho mandato un messaggio per ringraziarla e farle sapere che mi aveva davvero migliorato la giornata e lei è stata semplicemente fantastica e aperta, così abbiamo parlato un po’. Qualche settimana dopo ho ricevuto la notizia che Edizioni BD era interessata al fumetto dei Belzebubs e ho immediatamente pensato che se lei avesse voluto mi sarebbe piaciuto avere una determinata introduzione o postfazione nell’edizione in italiano. Ho scritto di nuovo a Cristina per chiederle se fosse interessata e lei ha accettato subito! È straordinaria. Non posso ringraziarla abbastanza, non soltanto per aver scritto la postfazione, ma anche perché con tutto quello che ha fatto fino ad ora è stata di grande sostegno.

Sì, Cristina è fantastica e per alcuni suoi fan italiani non è stata una sorpresa, perché sappiamo che le piacciono questo genere di cose e che spesso frequenta volentieri le fiere del fumetto.

JP: Per me invece era assolutamente una cosa nuova, perché mi ero sempre limitato ad ascoltar la musica dei Lacuna Coil. Prima che commentasse un mio lavoro su Instagram, non avevo idea di cosa le piacesse e poi invece mi sono detto “un momento, cosa sta succedendo…ma è una nerd, che figata!”.

I Belzebubs però come abbiamo visto non si sono fermati alla dimensione cartacea del fumetto. Sono piaciuti così tanto, che la band ad oggi vanta un vero e proprio contratto discografico con l’etichetta Century Media, la quale il 26 aprile distribuirà il primo album completo del gruppo black metal animato, intitolato “Pantheon Of The Nightside Gods”.

Immagino che quando all’inizio hai creato i Belzebubs, non avresti mai immaginato che un giorno sarebbero diventati una “vera” band, con un vero contratto discografico. Com’è la sensazione?

JP: Inizialmente quando ho iniziato a spingere il concept online, volevo esplorare i limiti che questo fumetto poteva offrire. Ho disegnato strisce e illustrazioni per diciassette anni, ma non avevo mai fatto niente di specifico per il web. Quindi avevo questa idea in mente: forse avrei potuto fare delle clip musicali online molto brevi, tipo di 20 secondi, con un’animazione semplice. Pensavo di farlo da solo all’inizio, con la chitarra e una band da garage, qualcosa di stupido insomma. Ma poi una cosa tira un’altra e siccome ho amici che in effetti sono dei veri musicisti metal e a cui piacciono molto i fumetti…ad un certo punto abbiamo realizzato che avremmo potuto avere una band reale per intero.

Bene, quindi in poche parole potremmo dire “da venti secondo ad un full length”!

JP: Sì, se la mettiamo così è proprio quello che è successo!

Sul disco ci saranno diverse collaborazioni con artisti molto famosi della scena black. Come sono andate queste collaborazioni, ce ne puoi parlare?

JP: Posso dirvi che Lindsay Schoolcraft (Cradle of Filth, Antiqva) e ICS Vortex (Dimmu Borgir, Borknagar, Arcturus) sono a bordo. Gli altri musicisti ovviamente sono in incognito, perché ci tengo ad enfatizzare che i membri della band sono proprio nientemeno che Sløth, Obesyx, Ubbath e Sam! Comunque, volevamo dare a Lindsay Schoolcraft uno spazio perché insomma, è ovvio! Anche a lei piace molto il fumetto ed è così che l’ho conosciuta. Mi aveva mandato un messaggio su Instagram o Facebook qualche tempo fa, quando era in tour in Finlandia con i Cradle of Filth, dicendo che appunto era una grande fan del fumetto e che se non avessi avuto niente da fare sarei potuto andare a vederli dal vivo. Il problema era che avrebbero suonato a Helsinki, mentre io sono di Tampere, quindi alla fine sfortunatamente non è stato possibile. Però siamo rimasti in contatto e siccome in quel periodo stavamo già lavorando alla demo ho pensato che sarebbe stato grandioso collaborare con Lindsay; anche lei ha accettato subito di fare parte del progetto. Per quanto riguarda ICS Vortex, gli ho mandato un’e-mail spiegandogli cosa stavamo facendo con i Belzebubs e anche lui si è arruolato!

A quanto pare tutti sono entusiasti di questo progetto!

JP: Sì, siamo riusciti ad avere quasi tutti i musicisti che volevamo per l’album, il che è stato davvero strano!

Magari per te è stato strano, ma posso immaginare che tutti fossero interessati perché si tratta di qualcosa di nuovo, di diverso.

JP: Possibile, però non puoi mai sapere come potrebbero reagire le persone. Magari pensano che sia una schifezza di fumetto o una presa in giro al black metal e allora ci vai piano.

Hai detto che sai suonare la chitarra. È stato difficile conciliare la parte musicale del fumetto con l’animazione? Intendo per rappresentare e mettere in scena dei musicisti che suonano.

JP: Di certo ha aiutato il fatto che anche io sappia suonare chitarra e tastiera (diciamo che ne conosco le basi), per immaginarsi dove avrei dovuto disegnare le dita dei personaggi e per far sembrare che stessero effettivamente suonando uno strumento, o almeno…alla fine hanno semplicemente le mani in posizione corretta sugli strumenti. Per le animazioni vere e proprie ho preparato delle posizioni di base per ogni scena – una posa iniziale – e delle variazioni di quest’ultima per i movimenti. Poi lo studio di animazione Pyjama Films si è occupato di tutte le animazioni e ha creato le scene in movimento. Per farle, i musicisti partecipanti al progetto ci hanno fornito dei video di riferimento nei quali suonavano e cantavano, così che potessimo vedere dove e quando mettere le braccia e le dita dei personaggi al momento o nel posto giusto.

Chiaro, quindi dev’essere stato molto interessante anche per te.

JP: Sì, come poi ho già detto fare musica era una cosa in cui ero interessato già da ragazzo e alla fine ci sono riuscito. In forma di fumetto, ma sono riuscito a metterci dentro tutte ciò che mi piaceva al tempo.

Insomma, i Belzebubs saranno presto delle superstar e potremo non solo leggerli nella nostra lingua, ma anche effettivamente ascoltare la loro musica; sperimenteremo oltre la carta la forza satanica di quello che è destinato a diventare un must per i fan del metal.

Con le tue opere hai raggiunto degli ottimi traguardi, che altri fumettisti probabilmente si sognerebbero. Nonostante il successo attuale, c’è qualche altro progetto che vorresti tentare, magari nel lontano futuro, insieme ai tuoi personaggi? In passato band animate come i Dethklok sono state anche in tour per davvero, ad esempio. Una serie animata magari?

JP: Spero proprio di sì, ci sono tantissimi campi che vorrei esplorare con i Belzebubs. Le strisce sono corte e perciò sono limitate. È difficile bilanciare il tempo della storia principale e decidere come tagliarla per farla funzionare nelle strisce singole. Per questo vorrei un giorno poter disegnare e scrivere una storia più lunga, una graphic novel magari. Sicuramente se sarà possibile mi piacerebbe farne anche una serie animata e magari chissà, fare delle date live. Questo però non accadrà sicuramente nell’immediato futuro.

Per concludere, c’è qualcosa che vorresti dire ai tuoi lettori in Italia?

Grazie per avere letto quest’intervista! Grazie anche per il supporto che mi avete dimostrato fino ad ora. Sono stato sommerso da messaggi dall’Italia e non me lo aspettavo. È fantastico, perché come ho detto amo il vostro Paese e gli italiani, non vedo l’ora del Cartoomics. Perciò venite tutti a trovarmi, voglio poter autografare il più alto numero di copie possibili, per tutti!

Che dire, la magia dei Belzebubs ci è stata finalmente svelata. Gli appuntamenti per la prossima settimana sono tanti e tutti imperdibili:

Giovedì 7 marzo @ Supergulp Milano
20:00 – 21:00 Aperitivo con i Belzebubs! JP + Cristina

Venerdì 8 marzo @ Games Academy di Milano Piola
17:00 Signin session JP

Sabato 9 marzo @ Cartoomics
11:00 – 13:00 Signin session JP
14:00 – 14:45 Belzebubs panel, intervista con JP + Cristina
15:00 – 17:00 Signin session JP + Cristina

Domenica 10 marzo @ Cartoomics
11:00 – 13:00 Signin session JP
15:00 – 17:00 Signin session JP

Seguite JP Ahonen su Instagram e la pagina Facebook di Edizioni BD per restare aggiornati e mi raccomando, non mancate!