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Eluveitie: Tanti auguri Slania!

Quest’anno, precisamente il 15 febbraio, il secondo album in studio degli svizzeri Eluveitie (che si pronuncia “El-véi-ti”) intitolato “Slania” ha compiuto 10 anni. Pubblicato nel 2008, il disco ebbe un enorme successo tra i fan del folk metal e fu recepito brillantemente dalla critica, ottenendo recensioni positive, con voti mai sotto l’8 su 10, o con meno di 3,5 stelle su 5. “Slania” diede soddisfazione anche nelle classifiche europee, raggiungendo in quella tedesca il 72esimo posto e in quella Svizzera il numero 35, contrassegnando per sempre la band come una delle pioniere del genere.

Bisogna però ammettere che “Slania” fu pubblicato in un periodo effettivamente molto prolifico per il genere musicale di cui fa parte. Negli anni 2007 e 2008 infatti vennero alla luce album che non solo ebbero un favoloso successo al tempo, ma che oggi vengono considerati dei veri ambasciatori del folk metal. Per citarne solo alcuni, nel 2007 furono pubblicati “The Varangian Way” dei Turisas e “Ot Serdca k Nebu” degli Arkona, mentre gli Ensiferum rilasciarono “Victory Songs” nel 2008, anno che vide anche l’esordio ufficiale del pirate metal degli Alestorm e il loro “Captain Morgan’s Revenge”, mentre contemporaneamente in Italia i Folkstone portavano la loro voce ad alti livelli.

Con i dati alla mano, è ovvio come il folk metal non l’abbiamo inventato di certo gli Eluveitie. A questa band però va sicuramente riconosciuto di aver partecipato tra le prime file a quella che loro stessi hanno definito la “New Wave of Folk Metal”, dando vita ad uno stile proprio e inconfondibile. Il marchio di fabbrica della band elvetica infatti affonda le radici nella ricerca compiuta in primis dal fondatore della band Chrigel Glanzmann tra le origini celtiche della propria terra, la Svizzera; un processo perciò da sempre legato alla tradizione e alla music folk, che si data indietro al 2002-2003, anni in cui Eluveitie già andavano in tour per tutta l’Europa supportando nomi al tempo più grandi, come Korpiklaani, Amon Amarth e Finntroll.

Così finalmente nel 2008 “Slania” lanciò definitivamente gli Eluveitie tra i primi nomi importanti del folk metal, soprattutto grazie all’iconico singolo riconoscitivo “Inis Mona”. Il successo della band però non si fermò a questo, perché l’anno dopo, ancora carichi dell’ondata del precedente trionfo, gli Eluveitie pubblicarono la prima parte del loro ambizioso progetto acustico, l’album “Evocation I: The Arcane Dominion”, che superò tutte le aspettative, raggiungendo la ventesima posizione nella classifica svizzera. Da lì, con i successivi album, è stata un’escalation.

Perciò, una decade dopo il primo successo, gli Eluveitie possono ben permettersi di festeggiare questo anniversario e lo fanno per bene, con una nuova versione del disco in questione. “Slania (10 Years)”, uscito il 16 novembre 2018, è un must per i fan della band. Questa nuova ristampa del disco prevede, oltre alle canzoni originali, una versione acustica del brano introduttivo “Samon”, cinque versioni demo di alcuni brani e altrettanti commenti molto interessanti di Chrigel ad alcune delle tracce, contenenti informazioni inedite e aneddoti (scoprirete ad esempio quale possa essere il collegamento tra “Inis Mona” e una hotline telefonica).

Questo anniversario arriva in un momento importante per la band, la quale chiude letteralmente una decade di carriera; con un cambio notevole di lineup di cui tutti sanno nel 2016, l’uscita di “Evocation II: Pantheon” nel 2017 è andata a completare un ciclo cominciato anni prima. Ogni fine però, è anche un nuovo inizio e ogni inizio va festeggiato come si deve, in memoria di tutto ciò che ha portato ad un tale cambiamento. In questo caso è perciò lecito celebrare la memoria di un disco come “Slania” che si è rivelato fondamentale nella storia del genere musicale a cui appartiene, per la band e per i suoi fan.

In questa reissue però, la vera chicca per i più appassionati sta a metà dell’album: l’intervista a Slania. Ma chi è allora Slania? Come alcuni di voi già sapranno, il titolo di questo lavoro non ha nessun significato in particolare, perché “Slania” è semplicemente un nome da donna di origine celtica in cui Chrigel si imbatté conducendo alcune delle sue ricerche. Nello specifico, questo nome si trova in un’iscrizione in lingua leponzia, ritrovata su una tomba risalente a circa 2500 anni fa che recita Slaniai Verkalai Pala, ovvero “Tomba di Slania Vercala”, ritrovata a Davesco, oggi un quartiere della città di Lugano. La lingua celtica chiamata leponzia, o appunto lingua di Lugano, era infatti parlata dei Leponzi, gli abitanti dell’antica Gallia Cisalpina, una zona ricchissima di ritrovamenti con iscrizioni simili, le cui città principali erano Oscela (oggi Domodossola) e Bilitio (Bellinzona). I Leponzi si inseriscono nella cultura di Golasecca, che si estese poi fino ad insediarsi fin nella Pianura Padana.

   

Non è però esattamente di quella Slania nello specifico che gli Eluveitie hanno voluto raccontare. Il nome infatti fu scelto soltanto perché suonava bene alle orecchie del nostro Chrigel e fu assegnato alla bella bambina bionda sulla copertina dell’album. Allora ecco chi è, o meglio cos’è Slania: una guida. All’ascolto delle tracce infatti, ci immaginiamo che questa fanciullina celtica ci prenda per mano e ci accompagni indietro nel tempo, attraverso le spire del tempo, per trasportarci in mezzo alla sua gente, per farci vedere come si vive nel suo mondo.

Oggi Slania diventa così il simbolo dell’opera intera degli Eluveitie, come se la loro musica avesse scelto un nome proprio. La copertina di “Slania (10 Years)” infatti è sempre la stessa, solo che qui la bambina è cresciuta, è maturata, così come nel corso di questi anni la loro arte. E in questo disco è la voce di Slania a portarci un messaggio della band (in gaelico): in 10 anni gli Eluveitie hanno fatto tanta strada, viaggiato in centinaia di posti e visto milioni di facce, ma ciò che ricorderanno sempre di queste avventure saranno i sorrisi delle persone che hanno incontrato, quelli dei loro fan. Slania ci ringrazia per il supporto, perché questo viaggio non è stato solo suo, ma nostro: quello degli Eluveitie e di tutti i loro fan.

E il viaggio non si ferma qui, ma continua, rinnovato. La ruota degli Eluveitie ha compiuto un giro completo e ora si appresta ad inaugurare un nuovo ciclo. Cosa ci aspetta da qui in avanti? Non lo sappiamo, ma un po’ possiamo pregustarlo al solo pensiero. Perciò, con la speranza che i prossimi dieci anni a venire siano altrettanto grandiosi, possiamo solo fermarci un attimo a riascoltare questo album tanto importante, brindare alla buona musica ed esclamare “tanti auguri Slania!”.

 

Fonti esterne:

http://forum.eluveitie.ch/viewtopic.php?t=1829&sid=49e8af0fd78b0a8a81ce0499fa2d0936

http://www.treccani.it/enciclopedia/leponzi_%28Enciclopedia-Italiana%29/

http://www.treccani.it/enciclopedia/civilta-di-golasecca_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29/

Linguistica al bivio, Benvenuto Terracini, Guida Editori, Napoli, pag. 33

http://adolfozavaroni.tripod.com/svizzit.htm