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Sì, Vasco Rossi fa metal

Si, Vasco Rossi fa metal.

 

Lo so, lo so, alla sola vista del nome “Vasco Rossi” state già preparando i peggiori insulti che vi vengono fuori e magari già mi state considerando “non degno di ascoltare metal”, ma lasciatemi spiegare.
Per chi non sapesse da dove viene fuori questa frase, cioè “Vasco Rossi fa metal”, dobbiamo tornare nel 2014, quando Vasco decise di fare un grandissimo cambio nella sua band, cioè quello di mandare via Maurizio Solieri, storico chitarrista, che ha suonato fin dall’inizio con Vasco Rossi, e creatore delle canzoni che hanno reso Vasco quello che è ora, per sostituirlo con Vincenzo “Vince” Pastano, compositore e chitarrista per tanti generi (anche il il metal), che ancora oggi suona con Vasco. Inoltre Vasco decise di sostituire il batterista, Matt Laug (ex Slash’s Snakepit) – anche lui considerato quasi un musicista storico nella band di Vasco Rossi – con Will Hunt (Evanescence, ex Black Label Society), che ha suonato con Vasco per tre tour (2014, 2015, 2016).
Appunto partendo da quei 2 nuovi nomi, Vasco decise di lasciare una dichiarazione in cui disse che ci sarebbe stata una “svolta metal”, grazie anche ai due cambi nella formazione. Dopo questa dichiarazione il web si scatenò; la scena metal non apprezzò molto la dichiarazione e molti cominciarono a fare battute, e altri cominciarono a sparlare ancora di più di Vasco, considerandolo non degno di nominare il metal.

 

Prima di partire con lo spiegare il motivo per cui ora Vasco può essere considerato metal, e per cui fino a un certo punto della sua carriera fosse uno dei più grandi esponenti del rock e dell’hard hock in Italia, vi parlerò della divisione del fandom di Vasco e di come può essere divisa la carriera di Vasco.
Come in tutte la grandi band anche Vasco ha principalmente due tipi di fandom: quello medio e quello più serio (in cui mi identifico), e purtroppo i più numerosi, come è normale che sia per un’artista della sua portata e con una grande carriera, sono i fan medi. Chi è il fan medio di Vasco Rossi? Beh, è un fan che a livello di cultura musicale in generale non ha nulla, diciamo che i suoi ascolti sono guidati dalle radio, mentre a livello di cultura di Vasco conosce pochissime canzoni, giusto le più commerciali (parte da Albachiara per fare poi un grosso salto e arrivare al Vasco più recente, quindi quello che va dai primi anni 2000 in poi). In più sono dei fan che non hanno capacità di critica, che sia buona o che sia cattiva, e purtroppo questo tipo di fan vanno a rovinare l’interno fandom di Vasco Rossi.

 

Invece l’altro tipo di fan, spesso messo in “disparte”, è costituito da quelli più seri. Questo tipo di fandom è quello con una grande cultura musicale alle spalle (sono persone che puoi trovare anche a concerti di grandi band rock/metal internazionali, ma anche band meno famose) e inoltre ha una grande cultura anche per quanto riguarda Vasco Rossi (spesso questi fan hanno vissuto a pieno gli anni d’oro del cantante, cioè gli anni ’80/’90) e infine sono i primi a criticare in bene o in male Vasco Rossi. Lo stesso Vasco ammira questo tipo di fan, perchè sono quelli che lo hanno aiutato a essere quello che è ora.

 

Appunto da questo vorrei partire, per parlare di come si può dividere la carriera di Vasco, e la possiamo dividere in due parti: una prima, dove Vasco si poteva considerare quello “scomodo”, dove ancora non era stato influenzato più di tanto dal marketing musicale, e un’altra dove può essere considerato più commerciale. Nella prima parte di carriera Vasco ha avuto una vera e propria evoluzione, partendo dall’essere un cantautore (dal suo primo album …Ma cosa vuoi che sia una canzone) per arrivare piano piano a essere quasi una band con Gli Spari Sopra, e tra questi due album Vasco ha sperimentato molto, per esempio facendo un album con influenze molto più pop rock come “Bollicine” fino ad arrivare a un album decisamente hard rock come appunto Gli Spari Sopra (diciamo che però la fase cantautoriale è durata solo un album, visto che già con l’uscita di Non Siamo Mica gli Americani in alcuni canzoni già si poteva sentire il Vasco più rock, anche in canzoni come Albachiara). Ma perchè Vasco sentii il bisogno di questa evoluzione ?  Beh, quando Vasco cominciò la sua carriera l’Italia a livello musicale era piena di cantautori, bravi e non, mentre nel mondo già molti paesi avevano scoperto “le band”, e aggiungiamo che Vasco prima di diventare musicista lavorava in una di quelle radio che ai tempi usavano le così dette “trasmissioni pirata”.  Questo influenzò molto la sua carriera, visto che passò parte della sua giovinezza a trasmettere band come Rolling Stones, Beatles, Queen e tantissime altre che avevano trovato il successo ma non venivano trasmesse su radio comuni.

 

Quindi Vasco sentiva il bisogno da fare qualcosa che sarebbe risultato innovativo per la musica italiana, ma ci volle molto tempo prima che cominciasse ad essere accettato nel panorama musicale italiano (basti pensare che Vita Spericolata arrivò penultima al festival di Sanremo del 1983 perchè non era adatta agli standard della musica italiana del tempo, e ora quella canzone è una delle più famose di Vasco). Aggiungo che ancora oggi il panorama musicale italiano preferisce accettare il solito cantautore che parla di amore piuttosto che una band o anche un cantautore che facciano testi molto più ragionati. Diciamo che anche oggi Vita Spericolata arriverebbe comunque agli ultimi posti a Sanremo o in qualsiasi altro talent.
Nella prima parte di carriera Vasco trovò molte difficoltà ad andare in TV, sia per una sua scelta che per l’essere troppo “scomodo” per la società italiana di un tempo (per capire la scomodità vi consiglio di sentire e andare a leggere il significato di … Stupendo e Siamo Solo Noi), ma proprio grazie a questa scomodità trovò gran parte del successo. E appunto in questa parte di carriera Vasco poteva essere considerato un’artista hard rock, dove parti strumentali e testi potevano essere affiancati a quelli delle altre band hard rock internazionali (per esempio andate a tradurre in inglese testi come “Delusa” e vi renderete conto che in fondo sia un testo che potrebbe essere usato tranquillamente anche dai Guns ‘N’ Roses), ma oltre ai lavori in studio di Vasco ci sono un sacco di live dove alcune sue canzoni vengono riadattate con suoni più hard rock (consiglio di sentire la differenza tra studio e live di canzoni come …Lunedì, Sballi ravvicinati del terzo tipo, T’immagini).

 

Discorso differente per quanto riguarda la seconda parte, dove sono state rilasciate solo poche “chicche” di canzoni (Sono innocente ma…, Gli angeli, Senza Parole, ecc…) che riuscivano e riescono a far pensare un po’ al vecchio Vasco, e con questo non sto di certo dicendo che “da fan di Vasco odio il Vasco attuale”, perchè come ogni musicista ha sentito il bisogno di cambiare, ma se nella prima parte di carriera aveva fatto la storia con grandi canzoni accostate a grandi live, in questa seconda parte Vasco riesce comunque a segnare record su record facendo live. Basti pensare al più recente “Modena Park” dove si è registrato il maggior numero di paganti in un solo concerto e per un singolo artista, o all’altro record – in continuo aggiornamento – per quanto riguarda gli stadi (nel 2018 ha segnato il record di artista con maggior date allo Stadio Olimpico di Roma, 20 per la precisione, registrando sempre il sold out).

 

Appunto da questo, arriverei a parlare del motivo per cui Vasco Rossi faccia metal. Come dicevo partì tutto con il tour del 2014. Inizialmente ero scettico anche io su questa “svolta metal” e non vedevo l’ora di sentire cosa s’intendesse per svolta metal, se riguardasse il riadattare canzoni con riff che portano più al metal o semplicemente usando suoni più pesanti  (per capirci, una distorsione più “cattiva”). E così arrivò il momento del live, del mio primo live di Vasco Rossi, che coincideva con la prima data del Tour allo Stadio Olimpico di Roma, e proprio con la prima canzone della scaletta capii che la prima opzione era quella giusta. Il concerto si aprì con Gli Spari Sopra, canzone che già di suo può considerarsi hard rock, che fu riadattata in chiave metal, molto metal (se volete sentirla si chiama Gli Spari Sopra Reloaded – Live Kom 014), e per tutto il live si sono susseguiti episodi dove si poteva notare benissimo questa svolta. Ricordo inoltre il momento in cui vidi una sette corde. Sì, una sette corde, e in quel momento la mia reazione fu molto “wow” (tant’è che nell’album Sono innocente ma… c’è una traccia con la sette corde). Tutto questo si ripetè nel 2015,  quando ci fu la vera esplosione della svolta di cui parlava, dove tracce come Deviazioni o Credi Davvero furono completamente riadattate al metal. Quindi si, la svolta metal di Vasco Rossi c’è stata, e va avanti ancora oggi, e ogni tour tot canzoni vengono riadattate in chiave metal (anche grazie a musicisti nella band come il già nominato Vince Pastano o Stef Burns, che suona con Vasco ormai da 20 anni).

 

Quindi finisco con il dire che in realtà la “svolta metal di Vasco Rossi” non era intesa come “Vasco diventa metallaro”; di certo non ci poteva aspettare che la scenografia di Vasco sarebbe diventata quella di un concerto degli Slayer, ma la svolta c’è stata a livello di suono, sfido chiunque a dire che una traccia come Cosa Succede in Città dal live del 2018 non sia metal. Certo è un metal molto basico per certi aspetti, ma lo è comunque e molti nella scena metal non se ne sono accorti, o non sono andati proprio ad ascoltare. Andrebbe bene anche semplicemente ammettere che le canzoni di Vasco per come sono state riadattate potrebbero tranquillamente essere portate da una qualsiasi band del genere al Wacken e nessuno noterebbe la differenza di genere, potrebbe salire sul palco lo stesso Vasco Rossi e potrebbe risultare tranquillamente in linea con i veri generi presentati.