La storia ci insegna che esistono due categorie di band che ‘diventano famose’…la prima riesce a fare il botto al primo colpo, proponendo qualcosa di musicalmente diverso e selvaggio, senza preavviso e con la cognizione di voler invadere il mercato; la seconda, e a mio parere la più estendibile, si ricava giorno dopo giorno, disco dopo disco, live dopo live, quella fetta di pubblico che gli consente di fare un piccolo ‘salto’ di qualità…
Gli Arkona hanno seguito (per scelta o meno è irrilevante) la seconda via…in circolazione ormai da molto tempo, festeggiano nel 2012 il primo decennio ‘discografico’ regalando uno show che sa più di evento…oltre alla band, troviamo un piccolo coro maschile, uno femminile, due coriste dal chiaro timbro ‘esteggiante’ e un quartetto d’archi. Masha e soci non lasciano niente al caso, come sempre, per cui anche la scaletta dei brani rappresenta un viaggio nella più che varia discografia del combo siberiano.
La produzione è sufficientemente live per far si che l’ecosistema del concerto rimanga intrappolato nelle tracce digitali…i suoni sono bilanciati e caldi, il mixing mette in evidenza sia l’aspetto ‘vocale’ che quello sinfonico/etnico lasciando leggermente al di sotto le componenti metal; le performance rappresentano una band che ha macinato un numero incredibile di live shows, mostrando ben poche incertezze e solo qualche lieve stecca (più che altro in certi incastri più elaborati). Da sottolineare la sempre aggressiva verve della vocalist che tiene in mano l’audience senza faticare troppo, nonostante i 160 minuti primi di durata dello show.
“Decade Of Glory” racchiude sia capolavori dall’animo aggressivo, come la nuovissima “Arkaim” e l’inno “Rus’”, che altri dall’aspetto più folkloristico e danzante (su tutte “Zakliate”)…tracks come la trascinante “Goi, Rode, Goi!”, “Slovo”, “Maslenitsa” e “Yarilo” fungono da migliori esempi della grande caratura live del quintetto russo, mentre chicche come “Liki Bessmertnykh Bogov “ o “Nevidal” forniscono la prova definitiva di come gli Arkona sappiano incastrare la musica folkloristica tipica delle proprie zone natie con un metal, magari non innovativo, ma sempre verde.
Diamo atto agli Arkona, per il loro primo decennale, di non averci regalato un greatest hits normalissimo arricchito magari di un paio di scarti da precedenti produzioni…prodotto interessante sotto ogni punto di vista, sia per i fans che per chi è incuriosito. Qui trovate tutto.