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DESERTED FEAR – Dead Shores Rising

Prima di concentrarsi sul rebus della notorietà le band dovrebbero interrogarsi riguardo alla qualità del messaggio che intendono propinare al mondo; benché il metro di misura sia sbilanciato in favore delle proprie idee, è immaturo concedersi la grazia di valutare il materiale composto con eccessivo ottimismo, specie in un mercato saturo e sbiadito come quello odierno.

I Deserted Fear provano per la terza volta a plasmare un prodotto che possa travolgere gli amanti del genere in questione…il death metal melodico classico riposto in questa tredicina si pone di rispettare gli schemi imposti dai grandi maestri, equilibrando dosi massicce di violenza e melodia fredda e provando ad infarcire con suoni meno crudi e graffianti le strutture possenti; il risultato è un disco altalenante e poco ispirato, che soffre di una visione definitiva ancora acerba e nebbiosa. I passi avanti ci sono senza alcun dubbio, tuttavia qualche domanda occorrerebbe porsela a questo punto.

In termini tecnici, paradossalmente, i Deserted Fear si nutrono di una produzione moderna e ben soppesata; i suoni dal gusto impattante si miscelano egregiamente al lavoro dei tre componenti, dove traspare una coesione fruttifera maturata in anni di stage-sharing con band più blasonate…mixing e mastering riescono a predisporre un antro sonoro malinconico e sofferto, particolare che molto spesso viene trascurato da chi prova ad emergere in un settore come il death moderno.

Dead Shores Rising” è un album che può essere analizzato da due punti di vista…il primo, quello strettamente essenziale, è facilmente esprimibile: colli rotti, pogo carico e grande energia faranno da padroni in questi cinquanta minuti, grazie a un riffing complesso e avvincente e a una sezione ritmica mai statica e banale, dove l’unico neo è l’incapacità di rendere immortali le tracce. La seconda, quella più cervellotica, è dannatamente subdola: sembra che l’idea di evoluzione si sia arenata in favore di un compitino che possa ‘andar bene’ e nulla più, sacrificando quello che oggi si sta maggiormente cercando, ovvero l’emozione.

I tre tedesconi sono sempre stati sulla strada giusta, a dirla tutta, ma senza riuscire ad effettuare quel passo giusto verso la consacrazione…”Dead Shores Rising”, nonostante l’interessantissimo artwork, rimane un disco sufficiente e passabili che nemmeno ascolti ripetuti riescibi ad imprimere nella memoria.

  • 6/10

  • DESERTED FEAR - Dead Shores Rising

  • Tracklist

    01. Intro

    02.  The Fall Of Leaden Skies
    03. The Edge Of Insanity
    04. Open Their Gates
    05. Corrosion Of Souls
    06. Interlude
    07. Towards humanity
    08. The Carnage
    09. Face Our Destiny
    10. Till The Last Drop
    11. Carry On
    Bonus Tracks:
    12. A Morbid Vision
    13. The Path Of Sorrow

  • Lineup

    Manuel Glatter: Vocals & Guitars

    Fabian Hildebrandt: Guitars
    Simon Mengs: Drums