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ELECTRIC WIZARD – Time To Die

Quattro anni dopo il controverso “Black Masses” (2010), la doom metal band britannica Electric Wizard torna con “Time To Die“, nero carico d’odio e di morte che esaspera il lato più oscuro del gruppo capitanato dall’intricato singer Jus Oborn. Se avete voglia di godervi un pomeriggio autunnale in tutto relax con in sottofondo gli Electric Wizard, dovrete cambiare programma, perchè questo loro nuovo album vi strapperà ogni buon proposito e vi precipiterà in un freddo inverno fatto di tetre riflessioni sul genere umano e sulla morte. Il tema mi sembra chiaro già dai titoli di album e pezzi, il gruppo ha faticato moltissimo per dare alla luce questa creatura e spesso le notizie che giravano intorno al loro stato di salute fisica e mentale erano preoccupanti, ora che ascoltiamo queste tracce capiamo in effetti perchè.

Si tratta di una serie di pezzi molto lunghi e complessi che creano un unicum monolitico, una miscela pesante e densa di doom, heavy metal e stoner su cui i fans si stanno già dividendo, con il sospetto che questo lavoro completi un ciclo vitale e si appresti a chiudere l’esistenza della band.
Fin dalle prime note di “Incense For The Damned” capiamo che è un suono molto essenziale, pochi orpelli e un gusto retro da anni ’60, quando l’heavy metal era ancora acid rock, psichedelico e disturbante. L’acqua che scorre all’inizio del pezzo ci travolge in un delirio ossessivo dove brilla inaspettato un intermezzo pieno di melodia e vibrazioni, soffocato e quasi punito da crudeli e un riff che potrebbe benissimo trovarsi nella pietra miliare “Dopethrone”. “Time To Die” è caratterizzata da un incipit inquietante con sfumatore prog, un cantato lacerante che mette a dura prova Oborn, è una canzone opprimente che si trascina maligna per quasi otto minuti.

I Am Nothing” è il singolo di puro stoner/doom per 11 minuti e mezzo di follia sonora, un inno alla misantropia di cui i Candlemass sarebbero orgogliosi, seguito da “Destroy Those Who Love God” semi-strumentale che si distacca brevemente da ciò che abbiamo ascoltato finora, quasi una porta per la seconda parte dell’album, più Settantiana e movimentata. “Funeral Of Your Mind” ha profondi echi di Black Sabbath e un chorus di grande presa, gli assoli sono più corposi, gli Electric Wizard ingranano la marcia nel pezzo più vitale del pattern, e abbiamo detto tutto. “We Love The Dead” è una cantilena demoniaca che niente ha a che vedere con il più famoso amore per i morti di Alice Cooper, qui c’è la falce, la polvere e l’oscurità, poi nient’altro. Molto originale è “SadioWitch“, paranoica e misteriosa, dal ritmo ossessivo e travolgente, che introduce la canzone forse più particolare dell’intero album, “Lucifer’s Slave“: c’è addirittura del funk qui e rende tutto ancora più inquietante.

La conclusiva “Saturn Dethroned” è un’austera strumentale con partiture d’organo, che crea un clima di grande tensione, lovecraftiana come non mai, per terminare con l’indimenticabile frase introduttiva di “Vinum Sabbathi”: “When you get into one of these groups, there’s only a couple of ways you can get out. One, is death; the other is… mental institutions“. Questi sono gli Electric Wizard del 2014, nessuna tregua, nessuna positività, solo spirali senza fine di musica e cattiveria.

  • 8,5/10

  • ELECTRIC WIZARD - Time To Die

  • Tracklist

    01. Incense For The Damned
    02. Time To Die
    03. I Am Nothing
    04. Destroy Those Who Love God
    05. Funeral Of Your Mind
    06. We Love The Dead
    07. SadioWitch
    08. Lucifer’s Slave
    09. Saturn Dethroned


  • Lineup

    Justin "Jus" Oborn – guitar, vocals
    Count Orlof - bass
    Elizabeth "Liz" Buckingham – guitar
    Mark Greening – drums