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[ENG/ITA] MOONLIGHT HAZE – Beyond

[ENG] With “Beyond“, Moonlight Haze take another bold step forward on their journey through celestial symphonies and metallic progressions, showcasing a compositional maturity that blends their past legacy with modern inspiration.
The fourth chapter from the Italian collective is a surge of positive energy and cosmic atmosphere, packed into just under 37 minutes yet brimming with emotional nuance and virtuosic detail, making it one of the most captivating symphonic/power releases of 2025.

The opening track, Beyond, unfolds as a dreamy, piano-orchestral fragment just over two minutes long: Giulio Capone’s piano lays down an ethereal foundation, over which Chiara Tricarico’s voice floats gently, outlining a space-faring narrative. From there, Tame the Storm bursts in with monumental choirs, galloping eighth-note rhythms, and a thunderous chorus built for the stage, where inner turmoil transforms into an anthem of willpower.

Crystallized shifts into more melodic territory, playing on a bittersweet sense of nostalgia with classic-era flair (“Love’s still alive… Crystallized in my memory“), combining sharp hooks with evocative keys. More layered is D.N.A. (Do Not Apologize), which introduces electronic sampling and digital reverb to break up the album’s linear flow, injecting freshness and a modern edge.

The journey closes with Awakening, a vibrant finale where Marco Falanga and Alberto Melinato’s guitars, along with soaring choirs, celebrate rebirth, lighting the spark for a new chapter.
Chiara Tricarico once again proves herself a cornerstone: her deep, commanding tone in Tame the Storm alternates with crystalline high passages in the pre-choruses, always delivered with control. On L’Eco del Silenzio, her more intimate delivery leans on well-placed whispering, before building into a multilingual climax (Italian and English) full of emotional power. The overall performance flows seamlessly between whispers and grit, enhanced by layered vocals and carefully chosen reverbs.

Lyrically, “Beyond” explores the self beyond its perceived limits: from the plunge into darkness in Tame the Storm to the hopeful celebration in Chase the Light (“Just seize the day!“). D.N.A. becomes a manifesto of self-empowerment, while Untold delivers an intriguing invitation to unveil hidden truths (“Tell me something I don’t know“). The deliberate shift between languages and moods reinforces the album’s inclusive message, one that transcends cultural boundaries.

Thanks to Sascha Paeth’s involvement, “Beyond” was recorded with a focus on traditional methods, prioritizing the immediacy of live performance. The mix highlights a warm and balanced tone: Falanga and Melinato’s guitars cut through clearly without overwhelming, while the rhythm section, Alessandro Jacobi on bass and Giulio Capone on drums, adds weight and dynamic push, all while preserving that airy, orchestral breath that defines the record. The mastering carefully maintains contrasts between soft moments and heavy outbursts, avoiding listener fatigue while enhancing the finer textures.

Highlights:

  • Tame the Storm: Perfect balance of power and melody, with a tension-building pre-chorus and a crowd-pleasing hook.
  • L’Eco del Silenzio: Nearly six-minute suite, emotional and experimental peak thanks to multilingual vocals and the fusion of strings, acoustic elements, and orchestral arrangements.
  • D.N.A. (Do Not Apologize): An electronic interlude in a symphonic landscape, transformed into a rebellious anthem.
  • “Awakening: A powerful closer blending hope and might, hinting at future horizons.

While “Beyond “excels technically, it occasionally plays it safe stylistically: some verse-chorus-bridge structures remain conventional and don’t push genre boundaries. Additionally, the under-40-minute runtime may leave some listeners wishing for a more expansive, epic statement.

Still, “Beyond” marks a meaningful step in Moonlight Haze’s evolution, one that satisfies both fans of classic symphonic metal and those seeking orchestral and electronic detours. The balance between unpredictability and accessibility makes it equally enjoyable live or in headphones, while Sascha Paeth’s organic production adds a layer of authenticity. A record that rewards the fusion of feeling anusion of feeling and virtuosity, projecting Moonlight Haze toward ever more ambitious heights.

[ITA] Con “Beyond“, i Moonlight Haze compiono un ulteriore balzo nel loro percorso tra sinfonie ultraterrene e progressioni metalliche, dimostrando una maturità compositiva che fonde l’eredità passata con spunti contemporanei. Il quarto capitolo del collettivo nostrano è un concentrato di carica positiva e ambientazioni cosmiche, confezionato in poco meno di 37 minuti ma ricco di dettagli emotivi e virtuosistici che ne fanno uno dei debutti più intriganti del 2025 nella sfera symphonic/power.

L’introduttiva “Beyond” si dipana come un frammento pianistico-orchestrale di poco più di due minuti: il< pianoforte di Giulio Capone disegna un tappeto onirico su cui la presenza vocale di Chiara Tricarico si libra leggera, tracciando il contorno di una narrazione spaziale. Terminata questa overture, “Tame the Storm” irrompe con cori monumentali, ottavi serrati e un ritornello fulminante pensato per il palco, dove la battaglia interiore si trasforma in un inno alla forza di volontà.

Crystallized” riporta l’ascolto su binari più melodici, giocando con un senso di rimpianto tipico dei cliché d’epoca (“Love’s still alive…Crystallized in my memory“) e alternando combinazioni incisive a tastiere evocative. Più sfaccettata “D.N.A. (Do Not Apologize)“, che introduce campionamenti elettronici e riverberi digitali a spezzare la linearità del disco, infondendo freschezza e taglio moderno.

Il viaggio si chiude con “Awakening“, un epilogo vibrante in cui le chitarre di Marco Falanga e Alberto Melinato e i cori celebrano la rinascita, accendendo la scintilla per una nuova avventura.
Chiara Tricarico conferma il proprio ruolo di perno: il registro profondo, deciso nelle strofe di “Tame the Storm“, alterna escursioni acute e cristalline nei pre-ritornelli, senza mai forzare l’emissione. In “L’Eco del Silenzio” la sua interpretazione più riservata sfrutta un uso calibrato del whispering, per poi esplodere in un climax multilingue (italiano e inglese) ad alto impatto emotivo. Il risultato complessivo è un itinerario espressivo capace di passare dal sussurro al graffio con naturalezza, valorizzato da sovraincisioni corali e da un’accurata scelta di riverberi.

Il filo conduttore dei testi di “Beyond” è l’esplorazione dell’io al di là dei limiti: dall’immersione nell’oscurità di “Tame the Storm” alla celebrazione della speranza in “Chase the Light” (“Just seize the day!“). I versi di “D.N.A.” si fanno manifesto di autonomia personale, mentre in “Untold” c’è un invito intrigante a svelare misteri (“Tell me something I don’t know“). La decisione di alternare lingue e toni sostiene l’ideale di un messaggio inclusivo, capace di valicare barriere culturali.

Grazie al contributo di Sascha Paeth, “Beyond” è stato registrato con procedure tradizionali, privilegiando l’immediatezza delle esecuzioni. Il mixaggio mette in risalto un timbro caldo e bilanciato: le chitarre di Marco Falanga e Alberto Melinato emergono nitide senza risultare esagerate, mentre la sezione ritmica di Alessandro Jacobi e Giulio Capone offre potenza e dinamica, pur conservando quel respiro orchestrale che conferisce al lavoro un’impronta ariosa. Il mastering preserva i contrasti tra momenti soffusi e esplosioni heavy, evitando l’affaticamento d’ascolto e valorizzando i dettagli più sottili. In evidenza:

  • Tame the Storm“: perfetto equilibrio tra vigore e melodia, con un pre-chorus che accumula tensione e un ritornello destinato a coinvolgere il pubblico.
  • L’Eco del Silenzio“: suite di quasi sei minuti, vertice emotivo e sperimentale grazie al multilinguismo e all’integrazione di archi, acustica e arrangiamenti orchestrali.
  • D.N.A. (Do Not Apologize)“: intermezzo elettronico in un contesto sinfonico, che trasforma la traccia in un inno ribelle.
  • Awakening“: finale d’effetto, un incontro fra speranza e potenza che lascia intendere nuovi orizzonti.

Pur distinguendosi per l’alto livello tecnico, “Beyond” soffre talvolta di eccessiva sicurezza stilistica: alcune architetture strofa-ritornello-strofa-bridge-ritornello rimangono convenzionali e non sperimentano oltre i confini del genere. Inoltre, la durata complessiva inferiore ai 40 minuti può dare l’impressione di un progetto compatto ma un po’ contenuto nell’ambizione epica.

Beyond” si conferma un passaggio significativo nella carriera dei Moonlight Haze, capace di soddisfare tanto l’appassionato di “symphonic classico” quanto chi cerca escursioni orchestrali ed elettroniche.
L’armonia tra imprevedibilità e approccio accattivante rende il disco godibile sia sul palco sia in cuffia, mentre la resa organica di Sascha Paeth ne esalta l’autenticità. Un risultato che premia il connubio tra sentimento e virtuosismo, proiettando i Moonlight Haze verso traguardi sempre più ambiziosi.

  • 8/10

  • [ENG/ITA] MOONLIGHT HAZE - Beyond

  • Tracklist
    1 Beyond
    2 Tame The Storm
    3 Crystallized
    4 Chase The Light
    5 Would You Dare?
    6 L’Eco Del Silenzio
    7 D.N.A. (Do Not Apologize)
    8 Untold
    9 Time To Go
    10 Awakening
    11 A Brand New Sky (⁠CD bonus-track)

  • Lineup

    Chiara Tricarico – vocals
    Marco Falanga – guitar
    Alberto Melinato – guitar
    Alessandro Jacobi – bass
    Giulio Capone – drums &amp; keyboards


  • GenereSymphonic/Power Metal
  • Anno2025
  • Casa discograficaScarlet Records