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HATE – Solarflesh

La furia violenta, quella cieca e strabordante d’odio, deve essere quanto meno mirata ad avere un effetto, deve essere misurata e ottimamente penetrante…la violenza senza un fine, il muro sonoro atto solo a portare in auge certe carature artistiche, la velocità usata come mezzo di espressione in mancanza di idee generano solo una conclusione: noia…

Avevo lasciato gli Hate, combo polacco dedito alla scena estrema, con il secondo disco che portava in causa un messaggio ancora legato alle influenze di base, ma che presagiva una rotta verso qualcosa di interessante… Invece, anni dopo, trovo la band di Adam ‘The First Sinner’ completamente cambiata e inacerbita, sfornante un disco (presumo l’ottavo) che ha qualche idea convincente alla base ma che non ha subito quella fase di sviluppo necessaria a renderla completa. Eppure, come artwork e come produzione generale, “Solarflesh” ha tutte le carte per essere un prodotto convincente.

La produzione non è azzeccatissima ne troppo limata, il che potrebbe essere stata una scelta da parte degli Hate per rendere il disco più caotico ed espressivo;  i suoni sono taglienti e freddi senza remora, anche se batteria e chitarre sembrano ‘cozzare’ nell’insieme. Le performance sono precise e mirate a dare il massimo sprint alla proposta del quartetto, anche se in molti casi la semplicità darebbe maggior ‘aria’ a delle strutture già dense e ricche…il mixing sembra essere un po’ frettoloso mentre il mastering ha senz’altro giocato a favore delle asce che graffiano insistentemente.

Purtroppo è il risultato finale ad essere sottotono…piece come “Watchful Eye Of Doom” e “Alchemy Of Blood” partono con ottime prospettive di devastazione, ma le scelte operate in fase di songwriting chiudono il discorso prima ancora di aprirlo. “Timeless Kingdom” e “Festival Of The Slaves” alzano di qualche punto il valore di “Solarflesh”, riuscendo ad apparire discretamente interessanti e godibili, mentre il duo finale “Endless Purity” e “Mesmerized” non fa che ribadire il concetto di partenza, ovvero buone idee e poca consapevolezza nell’usarle.

Ci si può aspettare prove di questo genere da band di primo pelo o al massimo alla seconda uscita…non è necessario essere dei pestoni violenti se poi l’energia distruttrice viene meno lungo la strada. Disco poco apprezzabile e privo di spunti.

  • 5,5/10

  • HATE - Solarflesh

  • Tracklist
    1. Watchful Eye Of Doom
    2. Eternal Might
    3. Alchemy Of Blood
    4. Timeless Kingdom
    5. Festival Of Slaves
    6. Sadness Will Last Forever
    7. Solarflesh
    8. Endless Purity
    9. Mesmerized

  • Lineup
    Adam ‘The First Sinner’ : Vocals & Guitars
    Destroyer: Guitars
    Mortifer: Bass
    Hexen: Drums