Dopo tre anni dal loro ultimo album “Noita” tornano sulle scene i Korpiklaani. Si tratta di un ritorno che aspettavano tutti, visto il grande successo dell’ultimo album e dei loro tour mondiali.
Con questo disco la band finnica conferma di aver lasciato la strada delle canzoni da festa e di essersi ferrata su tematiche mitologiche che già avevamo sentito nel precedente “Noita“. L’album in alcune canzoni lascia molto spazio a Tuomas Rounakari (violino) e a Sami Perttula (fisarmonica), in particolar modo nelle tracce “Kuin Korpi Nukkuva” e “Tuttu on Tie“, mentre possiamo sentire sonorità più heavy in brani come “Neito“, “Kallon Malja” e “Sillanrakentaja“. Quest’ultimo brano, oltre a essere molto “pesante”, presenta una chicca alla fine: un coro di bambini accompagnato all’inizio dal violino e seguito subito da tutta la band.
Come detto in precedenza, non aspettatevi un album da mettere durante un party, o almeno con testi che si adattano ad un party; aspettatevi piuttosto un album generalmente più riflessivo e profondo. Una scelta discutibile per molti amanti del folk, forse, ma che con i Korpiklaani funziona, vista anche la lingua dei testi.