Secondo disco per i finlandesi Shiraz Lane, giovani fautori di un buon hard rock che avevano fatto parlare di sé col precedente “For Crying Out Loud”, datato 2016.
Questo “Carnival Days” non sposta di molto la traiettoria del gruppo di Vantaa, riprendendo il discorso dove era stato lasciato due anni fa: un sax ben amalgamato nel contesto apre il disco e la titletrack omonima, e da lì si procede con un buon numero di canzoni orecchiabili, semplici ma abbastanza efficaci, tra richiami a Skid Row, Aerosmith e gruppi affini.
Non mancano gli episodi relativamente sostenuti, come “The Crown” o “Harder to Breathe”, ma gli Shiraz Lane se la cavano egregiamente anche su coordinate più tranquille, per esempio su “Gotta Be Real” o nella ballad tipicamente ottantiana “Hope”, posta quasi a chiusura del disco.
A chiudere il sipario ci pensa invece la più articolata e molto interessante “Reincarnation”, che esordisce atmosferica e delicata, per proseguire decisamente con più groove e con piglio heavy.
Certamente “Carnival Days” è un disco riuscito. È assolutamente consigliato se amate i gruppi sopracitati.