A distanza di due anni dal predecessore “Only to Rise“, per il supergruppo Sweet & Lynch arriva il turno del secondo album, dal titolo “Unified“.
Il nuovo capitolo discografico firmato da Michael Sweet (Stryper), George Lynch (ex Dokken), James LoMenzo (già nei White Lion e nei Megadeth), e Brian Tichy (ex Whitesnake) è un concentrato di hard’n’heavy con una pluralità di richiami. Se “Promised Land” è un veloce brano heavy aperto da un sempre ben accetto sovracuto, “Walk” sembra essere una outtake dei Queen. “Afterlife” appare decisamente tetra, a metà tra certi Black Sabbath e i Rage Against The Machine (se questi ultimi fossero nati 20 anni prima), mentre “Heart of Fire” si distingue per un refrain aperto dove a fare la parte del leone sono le armonizzazioni corali.
C’è poi tempo anche per una ballad, “Bridge of Broken Lies“, dove al buon gusto melodico del quartetto si affianca ancora una volta un ottimo apporto dei cori. In generale però tutto il disco è il risultato di un lavoro egregio in ogni reparto, a cominciare dalla sezione ritmica e da interessanti giri di basso, per proseguire con le chitarre di Lynch sempre ispirate, anche e soprattutto nelle parti soliste. Infine, il talento di Sweet dietro al microfono lo conosciamo, e non delude le aspettative nemmeno in questo caso.
Insomma, “Unified” è un’ulteriore prova delle qualità compositive di questo gruppo che, lungi dall’essere il classico side project dedito a un hard rock di maniera, non ha paura di introdurre nuovi elementi nel proprio sound e di spingere un po’ più in là le proprie coordinate.