I The Jokers di Liverpool tornano sulle scene con il loro terzo album “Hurricane“, un album di tradizionale hard rock di scuola settantiana, che presenta molte luci ed ombre. Osannati, forse troppo in fretta dalla critica, propongono un album onesto, diretto e con pochi fronzoli, che ha dalla sua la leggerezza di un lavoro senza ambizioni troppo elevate, mentre dall’altra parte ha ritmi a volte troppo scontati ed un’omogeneità a tratti noiosa.
Partenza fiacca con “Run 4 Cover“, ma il tiro si alza in fretta con una tripletta scoppiettante in cui spicca la divertente “She`s On Fire“; nella successiva “Summer time” troviamo un’ottima prova di Wane Parry, punto luminoso dell’intero lavoro con la sua voce davvero calda ed avvolgente. Un pezzo decisamente al di sopra della media è “Lockdown“, radiofonico, fresco e brillante, dimostra di che cosa possono essere capaci questi musicisti, che si accendono in questa sezione centrale del disco con “Dream” e “Salvation“, altre due canzoni di notevole fattura. Gli ultimi tre pezzi della scaletta hanno un buon ritmo ma tendono a disperdersi troppo velocemente, senza lasciare troppe tracce ma solo una sensazione di gradevolezza.
Troppo poco per considerarlo un buon album? Forse no. Lascia perplessi la distribuzione dei pezzi della tracklist, che potevano essere meglio amalgamati, insieme all’attitudine generale, che sembra mancante di un po’ più di reattività e vivacità. Da un gruppo che propone questo genere di hard rock, ci aspettiamo una carica costante, mentre questo “Hurricane” ha molti alti e bassi. I momenti più ispirati però sono davvero molto interessanti e allora un ascolto rimane comunque ben speso e i The Jokers possono ancora dimostrare tutto il loro valore, con qualche accorgimento in più e una dose più massiccia di passione.