Ed eccoci con un nuovo ascolto, stavolta abbiamo sotto mano le Thundermother, uno dei tanti gruppi che fa del suo marchio di fabbrica l’ispirarsi alle sonorità degli Ac/Dc, ma di quei tanti loro vanno nella lista dei gruppi che riescono a modo loro ad ispirarsi a quelle sonorità riuscendo a fare di quei “quattro accordi” appunto il loro marchio di fabbrica.
E proprio con un intro di quattro accordi si apre l’album, stiamo parlando del brano “Revival”, seguito da “Whatever” che si apre con un riff veloce, cattivo che sembra quasi venuto spontaneamente e la canzone continua come se avesse vita propria con un ritornello energico, stesso discorso si può fare per le traccia “Quitter” . Ma in questo album fatto di riff accattivanti come l’ultima traccia “Won’t Back Down” e “Racing On Mainstreet” e di inni come nel caso di “We Fight For Rock N Roll” trovano spazio anche le ballad, come “Follow Your Heart” dove troviamo un’ influenza pop, molto riuscita, oppure nel caso di “Fire In The Rain” che ci lascia quel senso di malinconia, lasciando lo stile che caratterizza l’album, ma che ben riesce nell’ obiettivo di ballad, e a seguire troviamo l’ultimo dei tre lenti che fanno parte dell’album, si tratta di “Hanging At My Door”, decisamente dal suono meno malinconico, della traccia precedente.
Insomma come detto inizialmente le Thundermother hanno tirato fuori un album ben rivolto ad un pubblico che vuole suoni poco impegnati e vuole solo battere il piede a tempo e bersi una birra durante il concerto, ma riescono anche ad uscire dal loro suono con le ballad, ma che ben vengono. Inoltre altro punto di forza dell’album è lo scorrimento veloce così da poter essere ascoltato anche mentre si è di fretta e si è ancora a casa.