L’attitudine è sempre stato un elemento fondamentale per ogni band che intenda andare oltre a un certo livello; un deathster avvinghiato a glammer sicuramente non parrebbe credibile così come un cd di black metal le cui lyrics parlano di festini e piscine piene di donne…il messaggio deve arrivare attraverso la musica, certamente, ma anche l’immagine e il messaggio sono elementi di sicura presa.
Poi ci sono casi in cui l’immedesimazione non è concepita a 360°…gli Zombie Motor Wrecking Yard sembrano essere usciti da una dimensione formato B-Movie americano, dove la visione stradaiola si mischia a quel fascino noir di chi non si prende alcuna responsabilità, e il genere che vanno ad affrontare è una sorta di rock/stoner che si contorna di elementi che vanno dal country all’industrial, pur sempre mantenendo una base dinamica quadrata e dritta.
La produzione volutamente sporca e polverosa è atta a portarci in questa oscura avventura chiamata “Supersonic Rock’n Roll”…i suoni sono caldi e sabbiosi, sovraccarichi di pesantezza, mentre le performance mostrano un quintetto coeso a livello strumentale senza infamia e senza lode, dove è degna di nota solo la timbrica rovente del singer Ran.
“Supersonic Rock’n Roll” è un debut e come tale deve essere preso in considerazione…benché il titolo sia molto pretenzioso, di veramente ‘super’ si possono trovare l’accessibile “Galactic Motherfucker”, la made in USA “Roll n Burn” e la più punkeggiante “Fight Fight Fight”; il resto si muove tra episodi alquanto incolore come “Grind The Grinder” e “Love For Speed”, mentre le conclusive “God Of No” e “Judas” rimangono i picchi più bassi del disco…”Dead Smile” gigioneggia con atmosfere al limite dell’industrial mentre la titletrack e la successiva “Bad Boy Benny” se non altro si forgiano su riff più tribali e pathos bluesy.
La band australiana ha voglia di fare e di crescere, riscontrabile dall’andamento altalenante di queste dieci pieces, ma non basta ‘far parte’ di un movimento per essere convincenti al 100%. Sufficienza risicata e tanta strada ancora da fare.