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Powerwolf + Amaranthe + Kissin’ Dynamite @ Live Club, Trezzo sull’Adda, 07/11/18

È ancora una volta tempo di consacrarsi alla santa messa dell’heavy metal, tra peccati, sangue e dinamite. Nella giornata del 7 novembre sono arrivati al Live Club di Trezzo sull’Adda i tanto acclamati Powerwolf, preceduti dall’enorme successo scatenato con l’ultimo azzeccatissimo album “The Sacrament Of Sin”, nonché dal trionfo delle loro numerose presenze ai festival estivi di mezza Europa. Già da prima dell’apertura porte, la fila ai cancelli è lunga e chi attende fuori è più che elettrizzato. Il Wolfsnächte Tour si è presentato come un ottimo pacchetto molto vario, che porta sullo stesso palco tre band tra di loro parecchio differenti, in una serie di date europee per la maggior parte sold out. Noi di HeavyWorlds vi raccontiamo che cosa ne è uscito!

Si comincia col botto: gli esplosivi Kissin’ Dynamite battezzano il palco con “I’ve Got The Fire”. E il fuoco ce l’hanno davvero, perché con il loro glam metal dal tocco fresco e accattivante, conquistano subito il pubblico. Energetico, il quartetto saltella per tutto Il palco in mezzo a dei giganti candelotti di dinamite. Poche volte capita il piacere di poter vedere una band di supporto ricevere un apprezzamento così caloroso da un pubblico che non è principalmente il loro, ma i Kissin’ Dynamite ce l’hanno fatta e sono proprio loro i primi a restare sorpresi da una tale accoglienza. L’entusiasmo è reciproco, perciò il risultato non può che essere splendido. Con una scaletta niente male, la band sfrutta tutti i minuti a disposizione con i pezzi migliori, tra i quali “Highlight Zone”, la dedica ai fan “You’re Not Alone” e l’accattivante “I Will Be King”. A fine esibizione ci scappa anche la sorpresa, perché la band, completamente esaltata, annuncia in anteprima la data italiana per il loro prossimo tour headliner “Europe in Ecstasy”, che li vedrà protagonisti il 10 aprile 2019 al Legend di Milano. Non vediamo l’ora di rifare festa con loro ancora una volta.

Ormai il locale straripa di persone e la temperatura è salita, cresciuta insieme alle aspettative per la serata, quando arriva il turno degli Amaranthe, che ci colpiscono senza esitazione con il cavallo di battaglia “Maximize”, anche se l’impatto non è del tutto efficace come desiderato. Infatti, nonostante la performance della band sia indubbiamente di un certo livello e malgrado l’impegno (alle volte anche un po’ irruento) nel coinvolgere il pubblico, esclusi i fan tra le prime file, alla fine l’effetto non è trascinante come quello avuto con il gruppo precedente. Ciò detto, non si può però negare che gli Amaranthe di colpi in canna ne hanno. La dolce e audace Elize Ryd riesce ad ammutolire tutto il locale sulla sua performance di “Amaranthine”, mentre è difficile non lanciarsi insieme alla band in un headbanging brutale con “GG6” e neppure a non saltare su “Drop Dead Cynical”. La soluzione a tre voci e musicalmente varia degli Amaranthe resta comunque interessante dal vivo.

Arriva così il momento della portata principale: i Powerwolf attaccano con “Fire & Forgive” e non c’è più scampo per nessuno. L’impatto visivo che il dannato quintetto ha sul palco è come sempre stravolgente e il pubblico è letteralmente in visibilio già sul secondo potente pezzo “Army Of The Night”. Con dei professionisti dello spettacolo come i Powerwolf è impossibile non divertirsi, così tra giochi di cori e incitamenti per i fan guidati dall’esperto frontman Attila Dorne, la succulenta scaletta scorre veloce, un colpo dopo l’altro. L’asso nella manica dall’ultimo album è la ballata “Where the Wild Wolves Have Gone” suonata all’organo dal demoniaco Falk Maria Schlegel sotto dei suggestivi fiocchi di neve. Questi musicisti hanno delle batterie nucleari: dall’inizio alla fine non c’è nemmeno un secondo per respirare; mentre l’interazione con il pubblico è al massimo il Live Club è messo a ferro e fuoco. È doveroso anche dare al ferale Matthew Greywolf quel che è dovuto: il chitarrista è un intrattenitore nato e i suoi assoli non mancano mai il bersaglio. Alla fine, dopo uno spettacolo esaustivo, per chiudere in bellezza tra gli ululati (letteralmente) del pubblico, ci meritiamo le iconiche “Coleus Sanctus” e “Werewolves of Armenia”. Questa sera ci siamo seriamente scatenati e un po’ ci siamo sentiti posseduti per davvero…ma dai Powerwolf, che come hanno detto con le loro parole “do we have your blood now?” (“abbiamo il vostro sangue ora?”). Credo proprio di sì. I Powerwolf si sono riconfermati una delle migliori band live in circolazione al momento e il loro tramonto per ora è ancora lontano.