Fino all’uscita di “Deadlight” nel 2007 avevo sempre considerato i Before The Dawn come i figli leggittimi di Amorphis e Katatonia, senza comunque dar loro particolare attenzione. Ma da quattro anni a questa parte, complice anche l’averli visti dal vivo un paio d’annetti fa, la band di ‘Tuomas tuttofare’ sembra aver cambiato pelle e aver raggiunto una maturazione artistica degna di nota.
E in questo 2011 ormai primaverile buttano sul mercato “Deathstar Rising”, primo lavoro sotto la ‘major’ metal per eccellenza…il songwriting si è evoluto in questi tre anni da “Soundscape Of Silence”, album piuttosto ‘strano’ ma che ha fruttato notorietà al quartetto, ritornando a essere più incisivo e d’impatto ma portando anche nuova ispirazione e idee fresche. Sopra ogni cosa hanno saputo incrementare notevolmente la qualità, sia in consolle che a livello di performance, dove un mastering oscuro riesce a focalizzare le atmosfere darkeggianti del contesto dell’album.
Per avere impatto e potenza non è esclusivamente necessario schiacciare l’accelleratore…infatti songs come “Winter Within”, “Deathstar” e “Judgement” rappresentano l’apice creativo della band, in costante alternanza (ma anche unione in molti casi) tra il growling di Tuomas Saukkonen e il clean di Lars Eikind; “Butterfly Effect” mostra il lato veloce della band, così come “Remembrance” ci porta nella massima oscurità e “Wreith” invece scopre il lato sperimentale del quartetto, con strofe potenti, cori ariosi e…finali a sorpresa.
Se “Soundscape Of Silence” aveva portato il gruppo all’attenzione di un più vasto pubblico (specie in madrepatria), “Deathstar Rising” è un album che farà esplodere i Before The Dawn su vasta scala internazionale…se gente come Stratovarius, Amorphis e Katatonia li ha voluti come special guest, qualcosa vorrà significare, no?