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FOLKSTONE – Diario di un Ultimo

Dopo due anni, quasi a sorpresa, tornano con un nuovo album i Folkstone, un album che nessuno si aspettava, e che appena annunciato ha lasciato tutti i fan (compreso me) sorpresi, ma che dopo aver sentito la prima traccia uscita, “Una Sera”, ha lasciato moltissimo hype. Inoltreè il primo album senza due dei membri storici dei Folkstone, Andrea Locatelli e Matteo Frigeni, sostituiti dal polistrumentista Marco Legnani.

Da “Ossidiana”, album che a me fece capire ancora di più quanto i Folkstone siano “variabili” sui generi, i nostri sono passati da sonorità puramente folk a una miscela di folk metal e hard rock, rendendo il tutto molto equilibrato, senza cadere nella trappola di far uscire album senza un genere ben preciso. E in questo disco troviamo un po’ tutto quello che è stato fatto dal gruppo bergamasco nel corso della loro carriera: sonorità dei loro primi due album in tracce come la già citata “Una Sera”, “In Miei Giorni” e in “In Assenza di Rumore”,fino a percepire un sound sullo stile di “Oltre… L’abisso” in tracce come “Diario di un Ultimo” o “Danza Verticale”.

In questo album troviamo inoltre due punti forti. In primis ritroviamo le “ballad alla Folkstone”, come le chiamo io, ovvero quelle canzoni che non lasciano scampo dai pianti durante il loro ascolto, e che in sede live sono un colpo al cuore (velocissimo, per poi tornare alla solita aria di festa che si respira durante i concerti del gruppo bergamasco). Una delle ballad che mi ha sorpreso molto è “Fossile”, traccia completamente in acustico. Il secondo punto forte è il grande spazio concesso a Roberta, spazio gradualmente aumentato dai tempi di “Oltre… L’abisso” e che continua con successo anche oggi. In ogni album ora troviamo almeno una canzone cantata completamente da lei, e in questo caso il brano è  “Escludimi”.

Prima di concludere, vorrei infine parlare dei testi, perchè quando si parla di questo gruppo non si possono lasciare in disparte. Un album dei Folkstone va sempre ascoltato due volte; prima in generale, e dopo facendo caso ai testi e fermandosi a ogni frase che ci stupisce, che ci strega. In questo album ci sono testi pregevoli come quello della terza traccia “La maggioranza”o di “Elicriso (C’è un Pazzo)”.

Insomma, ascoltando questo album quasi ci si dimentica che soli due anni fa usciva “Ossidiana”, che fa pensare a quanto questa band ami la musica, quanto sia importante per loro e tante altre band andare in tour per poi “sparire” per certi periodi.

  • 9/10

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