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HAKEN – Vector

Sono tanti i punti interrogativi che circondavano quest’album ancora prima della sua uscita. Si può quasi dire che questo sia un po’ il disco del riscatto e della conferma dopo “Affinity”, considerato da molti un disco meraviglioso, ma non completamente all’altezza dei predecessori “The Mountain” e (soprattutto) “Visions”. La risposta degli Haken è arrivata puntuale e secca: un disco breve, composto da appena 7 brani e dalla durata complessiva di 45 minuti circa, che mettesse però nuovamente in luce tutte le incredibili doti della band. Possiamo dire quindi di essere davanti al miglior disco del gruppo? Forse sarebbe un po’ azzardata come affermazione, ma possiamo certamente dire di essere davanti ad un capolavoro del Progressive moderno.

Partiamo dunque dai singoli: il video ufficiale di “The Good Doctor” è uscito il 31 Agosto, ed è probabilmente stato sfruttato dalla band per mettere un campanellino d’allarme nell’orecchio dei loro fan e per attirare la loro attenzione. Il brano presenta infatti un inizio caratterizzato da parti più insolite rispetto al loro stile. Si può quasi dire che assomigli più ad un brano dei Leprous (band con la quale condivideranno il palco nel loro tour americano), anche se poi nel finale tornano ad essere i soliti Haken che siamo abituati ad ascoltare.

Puzzle Box” è invece il titolo del secondo singolo pubblicato il 26 Ottobre sul canale della InsideOut. A dire di molti, si può considerare come il pezzo più completo di tutto il disco: è un ottimo biglietto da visita per chiunque cercasse un primo approccio alla band per scoprire la vera essenza del loro stile, la struttura è molto variegata con molte parti diverse tra di loro e la melodia del ritornello è particolarmente orecchiabile e gradevole all’ascolto. Che dire, un perfetto marchio di fabbrica in pieno stile Haken.

L’ultimo singolo pubblicato è “A Cell Divides”, uscito su YouTube pochi giorni prima del rilascio del disco. Anche in questo caso si tratta di un brano tipico degli Haken, caratterizzato da una ritmica frammentata che lo rende particolarmente interessante. Si può quasi dire che sia il fratello minore di “Puzzle Box”.

Tra le altre canzoni del disco troviamo anche quella che probabilmente attira più di tutte l’attenzione del pubblico: “Veil”. Con una durata complessiva di 12 minuti, la prima metà rivela un ottimo background musicale da parte della band, con influenze che possono essere facilmente ricondotte agli Epica e ai System of a Down, passando per una breve intro di voce e pianoforte che ricorda molto lo stile dei Queen. Nella seconda metà ci lasciamo semplicemente trasportare da quella che è la solita e immancabile magia degli Haken.

Nil by Mouth” è sicuramente il pezzo che più facilmente impatterà sull’ascoltatore: un brano strumentale che non lascia scampo a nessuno, con un riff iniziale degno di tutti i gruppi ultra tecnici che oggi popolano la scena Progressive.

Unico boccone amaro per il disco è probabilmente la ballad “Host”, un po’ sotto tono rispetto al resto dell’album.

Si può certamente dire che gli Haken abbiano fatto centro ancora una volta, con un album nato tra le incertezze, i dubbi e qualche perplessità. “Vector” può certamente segnare un punto di svolta per la carriera della band, ma ancora di più si può dire che sia servito al gruppo per blindare in modo definitivo quelle che sono le caratteristiche principali del loro sound. Nel frattempo noi siamo impazienti di vederli il 9 Marzo sul palco dei Magazzini Generali di Milano.

  • 8,5/10

  • HAKEN - Vector

  • Tracklist

    01. Clear

    02. The Good Doctor

    03. Puzzle Box

    04. Veil

    05. Nil by Mouth

    06. Host

    07. A Cell Divides


  • Lineup

    Ross Jennings – Voce
    Richard Henshall – Chitarra, tastiera, cori
    Charlie Griffiths – Chitarra, cori
    Conner Green -­‐ Basso
    Ray Hearne – Batteria
    Diego Tejeida – Tastiere, keytar, cori


  • GenereProgressive Metal
  • Anno2018
  • Casa discograficaInsideOut