Dopo un’intervista, qualche anno fa, un artista mi disse che le band underground sono più fortunate…di fronte alla mia espressione perplessa proseguì asserendo che a livello ‘umano’ ci sono più possibilità di legare e di lavorare uniti verso un obiettivo rispetto ai professionisti…sinceramente non ho mai digerito questo concetto totalmente, perché considero anche la pecunia un ottimo motivo di coinvolgimento, tuttavia alcuni casi si possono trovare…
Ad esempio i Souls Of Diotima che arrivano con il loro terzo album. La band sarda potrebbe essere un vero esempio nazionale di come umiltà e devozione facciano raggiungere risultati non solo interessanti ma davvero convincenti; “The Sorceress Reveals Atlantis” è un concept album complicato e, per molti aspetti, introverso che catalizza l’ascoltatore sia per la grande versatilità compositiva che per la gradevolezza della storia esposta…symphonic power e heavy volteggiano in balera guidando partners quali funk, folk e prog creando uno spettacolo evergreen ricco di carattere e intelligenza…
Con una produzione professionale (che conferma il passo avanti anche in consolle), i Souls Of Diotima contornano questa terza uscita con performance passionali ed entusiasmanti, imbastite in modo semplice ed energico senza sacrificare qualche tecnicismo che rende il piatto ancora più ricco. I suoni sono freddi e ben amalgamati da un certosino lavoro di mixing e mastering, capaci di creare un panorama caleidoscopico dove la voce di Claudia Barsi riesce a spiccare per carattere interpretativo.
Il songwriting segue meticolosamente l’andamento delle vicende…intervallati da brevi parti strumentali che aiutano a non spegnere il pathos, canzoni come l’opener “Land Of The Wind” e “Zeus Unleashed” entrano in testa al primo ascolto; “Stories, Songs And Celebrations” possiede una variegatura micidiale mentre con “The Battle Of Giants” e “Tears Of Fury” ci si scontra con epicità e grande tiro. “Divine Love” colpisce al cuore così come “Fate And Destiny” e “Gold And New Horizons” rapiscono per la qualità degli arrangiamenti.
Non ho molto da aggiungere, a dirla tutta, senza sfociare in commenti di carattere personale…auguro ai cinque sardi un futuro roseo e colmo di soddisfazioni, sicuro che questa terza release (se ben sfruttata) aprirà loro una serie di prospettive interessanti. Colti.