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Le classifiche di fine anno della redazione

Il 2019 è alle porte, e quale occasione migliore per la redazione di HeavyWorlds di tirare le somme sull’anno che ci stiamo lasciando alle spalle?
Di seguito vi proponiamo le nostre classifiche dei migliori dischi usciti nel 2018 e dei migliori concerti vissuti quest’anno dai nostri redattori:

MARCO BRIVIO

Top Albums:

01. Judas Priest – Firepower
Sono i miei preferiti da sempre e probabilmente sono di parte, non lo nego, ma “Firepower” è un disco ispiratissimo come non si sentiva da anni, in casa dei metal gods.

02. Seventh Wonder – Tiara
Un puro gioiello di progressive power metal, melodico, zuccheroso e raffinato, e suonato in maniera sublime.

03. Riot V – Armor of Light
I tempi di “Thundersteel”, tutto sommato, non sono poi così lontani.

04. Amorphis – Queen of Time
All’inizio non mi aveva convinto, ma per la fine dell’anno l’ho rivalutato parecchio, e merita decisamente parecchi ascolti.

05. La Morte Viene dallo Spazio – Sky over Giza
Una autentica rivelazione.

06. Powerwolf – The Sacrament of Sin
Come realizzare dischi piacevolissimi, potenti, epici e un poco tamarri: la lezione di quest’anno è stata tenuta dai Powerwolf.

07. Chaos Over Cosmos – The Unknown Voyage
Ottima miscela di heavy classico e tinte progressive.

08. Bane – Esoteric Formulae
I Bane con questo disco insegnano come suonare black/death metal traendo spunto dai maestri ma con personalità e pezzi memorabili.

09. Lady Gaga – A Star is Born Soundtrack
La dimostrazione che Lady Gaga può fare a meno di trucco, maschere, balletti, provocazioni di qualunque sorta e rimanere ancora tra i migliori del nuovo millennio.

10. Blaze Bayley – The Redemption of William Black
Semplice, a conti fatti, ma efficace.

Top concerti:

01. Riot V @ Wacken Open Air
Sentire “Thundersteel” riproposto quasi per intero sotto il sole aggressivo di mezzogiorno è stata un’esperienza mistica.

02. Watain @ Trezzo sull’Adda
Il rituale perfetto per tutti i seguaci della nera fiamma.

03. Helloween @ Wacken Open Air
Era il concerto della reunion, da headliner nel festival di casa. Se non fosse stato memorabile ci sarebbe stato da preoccuparsi, invece, al netto di qualche momento di debolezza vocale da parte di Kiske (ma un plauso a Deris, sempre perfetto), le zucche di Amburgo non deludono le aspettative, anzi le superano ampiamente con uno show monumentale.

 

MARCO MANCINELLI

Top dischi:

01. Ghost – Prequelle
Per il secondo album consecutivo i Ghost si riconfermano una delle band migliori sulla scena, dopo “Meliora” che era già considerato da molti l’album dell’anno del 2015, per le numerosissime influenze soprattutto progressive, e considerato la metamorfosi della band, anche con “Prequelle” si deve parlare di un’altra metamorfosi della band che in questo album ha deciso di inserire molte influenze rock anni 70, e qualche influenza pop, che si possono sentire in quella che è la miglior traccia dell’album cioè “Dance Macabre”.

02. The Cruel Intentions – No Sign of Relief
Al secondo posto troviamo una band emergente, o quasi. Infatti la band Sleaze svedese si era già confermata nella scena sleaze internazionale con alcuni singoli rilasciati, ma con l’album si può dire che si sono confermati completamente nella scena, e confermano anche loro che da molti anni a questa parte solo la Svezia riesce a tenere in piedi una scena come quella Sleaze/Hard Rock/Glam.

0 3. A Perfect Circle – Eat The Elephant
Beh, che dire. Un album completo, con molte influenze ma senza mai essere ripetitivo, un album che, anche se per l’80% no sono presenti le chitarre elettriche mantiene lo stesso le classiche sonorità degli APC.

04. Halestorm – Vicious
05. Thomas Silver – The Gospel According to Thomas
06. Riverside – Wasteland
07. Hardcore Superstar – You Can’t Kill my Rock ‘n’ Roll
08. Avatar – Avatar Country
09. The Last Band – Hisigen
10. Myles Kennedy – Year Of the Tiger

 

 

DEBORAH MARUCCI

Top dischi:
Scegliere i “migliori” album si sa, è difficile, perché come si dice in questi casi “i gusti son gusti e non si discutono”. Così di album preferiti del 2018 ne ho scelti 7 tra i più ascoltati nella mia playlist. Forse non sono effettivamente i migliori in senso stretto, ma descrivono abbastanza bene i miei gusti (non sono in ordine di preferenza, ma di uscita).

Trick or Treat – Re-Animated
Lo devo includere per forza, perché i viaggi in auto a cantare a squarciagola la versione metal della sigla di Batman e dei Pokémon sono stati innumerevoli. Dite la verità: se vi piacevano i cartoni animati, allora potete capire cosa intendo. Se lo avete snobbato invece, pentitevi…una risata ogni tanto non fa male a nessuno!

Barren Earth – A Complex of Cages
Il titolo lo dice già da sé: articolato e intricato, è un album che ti può incastrare all’ascolto. Se però come me avete trovato la linea guida nel suo labirinto, ne avrete apprezzato l’elaborazione studiata. Del resto, una band il cui genere è definito come “progressive death” è tutto un programma.

Dimmu Borgir – Eonian
Lo abbiamo atteso per tanto tempo e siamo d’accordo che non sia il miglior lavoro dei Dimmu, ok…il problema è che mi piacciono le cose tamarre e il genere symphonic qualsiasicosa, perciò ho apprezzato. Ho letteralmente consumato le tracce “Interdimensional Summit” e “Lightbringer”.

Powerwolf – The Sacrament Of Sin
Cosa ve lo dico a fare, i Powerwolf se non vi piacciono non ve li posso spiegare, però questo album è talmente accattivante che me ne sono innamorata al primo ascolto. Da saltare e cantare tutto quanto anche dopo il millesimo ascolto.

Seventh Wonder – Tiara
Strano, ma alcuni brani mi sono suonati quasi “classici” e orecchiabilissimi, nonostante la complessità dei brani decisamente articolati. Niente da dire, un album che mi è piaciuto ascoltare e scoprire nei minimi dettagli.

Sirenia – Arcane Astral Eons
Non ho mai apprezzato tantissimo questa band, ma quest’album mi ha conquistato. C’è il giusto mix di voci pulite e di growl, di gothic e di symphonic, insieme a quel pizzico di black e del melodic death che tanto mi piace….insomma, questi hanno messo insieme tutti i miei generi più amati: centro perfetto.

Wolfheart – Constellation of The Black Light
Questo davvero non è niente di speciale, ma rappresenta la sublimazione di quello che intendo per melodic death un po’ sporco, forse il mio stile preferito al momento. Se lo meritava per forza un posticino in questa lista.

Top concerti:

  1. Powerwolf @ Live Club, Trezzo sull’Adda, 17 novembre
    Divertimento allo stato puro! I Powerwolf rendono bene ai grandi festival, ma nei locali più piccoli il contatto con il pubblico è più intimo e l’equilibrio tra spettacolo e coinvolgimento diventa perfetto. È stato un concerto in compagnia delle persone giuste, una serata di spasso in mezzo a facce sorridenti. Cosa c’è di meglio?
  2. Nightwish @ Forum di Assago, Milano, 4 dicembre
    Pazzesco, uno spettacolo. È stato come andare al cinema a vedere un film sulla storia emozionante di una delle mie band preferite. Sono di parte, non poteva che essere uno dei top di quest’anno! Chi c’era sa cosa intento con “fuoco e fiamme”.
  3. Tribulation @ Legend Club, Milano, 4 aprile in supporto agli Insomnium
    Non li conoscevo bene e la loro musica non è del tutto nelle mie corde… ma non sono riuscita a scollargli gli occhi di dosso neanche un momento, in particolare dal chitarrista Jonathan Hultén, un mostro dell’intrattenimento dal vivo, un ipnotista. La prossima volta che passeranno da queste parti, sarò di nuovo in prima fila.

 

DARIO MAURI

Top dischi:
01. Amorphis – Queen of Time
02. Trick or Treat – Re-animated
03. Ghost – Prequelle
04. Powerwolf – The Sacrament of Sin
05. Hardcore Superstar – You Can’t Kill my Rock ‘n’ Roll

Top concerti:
01. Iron Maiden @ Firenze Rocks
02. Helloween @ Wacken Open Air
03. Alestorm @ Wacken Open Air

 

ROBERTO

Top dischi:

Dee Snider – For The Love Of Metal
Assolutamente al passo con i tempi, e surclassa tutti per KO tecnico

The Skull – The Endless Road Turns Dark
Il miglior doom tuttora in circolazione (…IMHO…)

Lucky Bastardz – Be The One
Moderno ed ispirato, purtroppo il loro canto del cigno, ma destinato ad essere insuperato per molto tempo.

Corrosion of Conformity – No Cross No Crown
Rinverdire i fasti degli anni 90. Missione impossibile, e puntualmente compiuta.

Red Dragon Cartel – Patina –
Mai sopra le righe, ma un gioiello di classe sopraffina.

Top concerti:
Armored Saint @ Legend Club

 

LORENZO SAVI

Top dischi:
01. Amorphis – Queen of Time
02. Mayan – Dhyana
03. Haken – Vector
04. Tremonti – A Dying Machine
05. Architects – Holy Hell

Top concerti:

  1. Helloween @ Wacken Open Air:
    premetto di non essere un grande fan degli Helloween, ma ne riconosco e rispetto le innegabili e oggettive doti. Detto ciò, il loro show è stato sicuramente quello più affascinante dei quali abbia avuto la fortuna di partecipare quest’anno: il particolare che mi ha convinto a dar loro il primo posto è stato che, oltre a vedere 75000 persone intonare i loro pezzi, sono riusciti a tenere a bocca aperta tutto il metal fest più importante al mondo con almeno 15 minuti buoni di fuochi d’artificio. è stato in quel momento che gli Helloween hanno dimostrato chi comandava a Wacken. Hanno dimostrato di poter fare quel passo in più che gli altri due headliner (Nightwish e Judas Priest), seppur entrambi con uno show impeccabile, non sono riusciti a fare. La magia presente in quel momento è stata qualcosa che non può essere descritta a parole, ed è estremamente rara da ricreare.
  2. Alestorm @ Wacken Open Air:
    lo show più esilarante, folle e divertente di quest’anno. Forse il più pazzo al quale sia mai stato. Una coreografia e un’interazione da parte del pubblico impressionante, che non ha lasciato fermo nessuno per neanche un secondo. Tutto Wacken in quel momento sembrava bombardato da una pioggia torrenziale di energia positiva, che ha reso quell’esibizione una tra le più adrenaliniche di quest’anno.
  3. Mike Shinoda @ Milano Rocks:
    Poter cantare nuovamente i brani dei Linkin Park per la prima volta dopo la scomparsa di Chester ha regalato emozioni indescrivibili e chi da ragazzino è cresciuto con le loro canzoni (come me) non riesce a non commuoversi. Incredibile inoltre la forza e la grinta di un uomo che riesce a trovare l’energia di salire su palchi così importanti anche dopo la morte del suo migliore amico.